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Autore: SIA - Università degli Studi di Padova
Negli ultimi anni, numerosi studi, sia sperimentali che osservazionali, hanno evidenziato l’impatto della variabilità meteo-climatica e del cambiamento climatico sull’attività delle api e sulla fenologia delle piante mellifere. Recenti ricerche hanno documentato un anticipo fino a 13,5 giorni nel germogliamento di molte specie mellifere tra il 1956 e il 2010, con ripercussioni anche sulle successive fasi di fioritura. Un anticipo di 3-11 giorni è stato osservato anche in diverse fasi fenologiche di specie coltivate. L’incremento delle temperature invernali e primaverili, infatti, ha accelerato lo sviluppo fenologico delle piante, influenzando l’attività degli insetti impollinatori nei diversi ecosistemi. Già negli anni ‘80…
Coltura acquaponica: un sistema multitrofico con elevata efficienza d’uso acqua e nutrienti
La crescita della popolazione mondiale dovrebbe stabilizzarsi su un valore di poco superiore a 10 miliardi di persone a partire dal 2060. Ciò pone sfide importanti relativamente alla disponibilità globale di alimenti, energia e acqua. L’agricoltura, in particolare, è il settore produttivo con il maggiore consumo idrico, pari a circa il 70% del totale. Al fine di soddisfare le esigenze globali di proteine animali, l’acquacoltura è uno dei comparti in più rapida crescita del settore primario. Tuttavia, l’acquacoltura richiede elevati volumi di acqua e influisce notevolmente sulla quantità e sulla qualità delle risorse idriche. Infatti, se da un lato gli…
Il soddisfacimento della futura domanda di cibo richiede un’intensificazione sostenibile dell’agricoltura che riduca l’impatto ambientale sia su scala territoriale che globale e aumenti l’efficienza delle risorse investite. In questo senso sono stati approvati dalla Commissione Europea diverse strategie, quali il Green Deal, la Farm to Fork strategy e la Biodiversity strategy le quali fissano fra gli obiettivi per il 2030 la riduzione dell’uso di fertilizzanti minerali e la riduzione delle perdite di nutrienti. L’adozione della fertilizzazione starter alla semina del mais, con l’apporto localizzato di fosforo e azoto in forma minerale, permette di ridurre i fenomeni di carenza di questi…
Il Carbon Farming
Cos’è il Carbon Farming L’agricoltura, uno dei settori più vulnerabili al cambiamento climatico, si trova a fronteggiare gravi problemi legati all’innalzamento delle temperature, con conseguenti impatti negativi sull’irrigazione e sulla produttività del terreno. Allo stesso tempo, l’agricoltura contribuisce alle emissioni climalteranti, ma ha anche un notevole potenziale di assorbimento di tali emissioni, in gran parte inutilizzato. Il termine “carbon farming” si riferisce a pratiche mirate a ridurre, evitare o rimuovere le emissioni atmosferiche. Tra queste pratiche, si presta particolare attenzione al biochar, alle tecniche di coltivazione e potatura, all’agroforestazione e all’agrivoltaico. L’attività di carbon farming può generare crediti di carbonio…
Introduzione L’area che racchiude il bacino del Mediterraneo, con i suoi 500 milioni di abitanti, è particolarmente soggetta agli effetti del cambiamento climatico ed è seconda solo alla regione Artica per aree colpite (MedECC, 2020). Gli scenari futuri prevedono che, se non verranno intraprese misure di mitigazione, entro il 2050 avremo fino al 10% in meno di disponibilità di acqua dolce e si assisterà a un calo delle rese agricole del 17% e a un aumento degli eventi atmosferici estremi. Le attività umane e la scorretta gestione delle risorse acuiscono tali problematiche e in molti casi portano alla perdita di…
L’utilizzo delle cover crop, intese come colture intercalari tra due periodi di normale coltivazione di specie da reddito, è una pratica antica che continua a dimostrare grandi potenzialità per una gestione sostenibile degli agroecosistemi. Molti benefici sono associati all’utilizzo delle cover crop tra cui: la riduzione dell’erosione del suolo e della lisciviazione delle forme molto mobili di alcuni nutrienti, l’incremento della biodiversità e della sostanza organica del suolo, la riduzione della presenza nel suolo di patogeni, nematodi e malerbe. L’utilizzo delle cover crop è stato promosso nell’ultima politica agricola comunitaria europea (CAP) 2023-2027 stabilendo incentivi economici per gli agricoltori disposti…
Il clima cambia: investiamo nel suolo
Il riscaldamento globale – raggiunte ormai temperature di1 °C superiori rispetto ai livelli preindustriali – e i cambiamenti climatici che ne derivano stanno fortemente impattando il settore agricolo, compromettendone in molti casi la capacità produttiva. Particolarmente evidenti appaiono gli effetti dei periodi siccitosi, la cui durata è sempre più prolungata a causa dell’aumento delle temperature, e della distribuzione irregolare delle piogge. Un decrescente numero di eventi piovosi viene ormai registrato insieme al forte aumento dell’intensità di ciascun singolo evento. Osservando i dati del 2022 si può notare che: i) il 47% del territorio europeo è stato affetto da problemi di…
Emissioni di ammoniaca in agricoltura: fare rete per la sostenibilità della filiera agro-zootecnica
Il problema della qualità dell’aria e del suo impatto sulla salute umana, in particolare in alcune aree d’Italia come la Pianura Padana, coinvolge anche il settore agricolo. L’attenzione si concentra sulla filiera agro-zootecnica che contribuisce per oltre il 90% alle emissioni complessive di ammonica (NH3), un precursore delle polveri sottili presenti in atmosfera (PM2,5 e PM10). Con il recepimento della Direttiva NEC (UE) 2016/2284, anche il settore primario si trova impegnato a perseguire gli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria tramite una drastica diminuzione delle emissioni degli inquinanti atmosferici. Il problema della produzione ed emissione di ammoniaca in atmosfera è…
L’agricoltura di precisione nasce durante gli anni novanta negli Stati Uniti per rendere effettivamente possibile l’applicazione reale e necessaria del concetto di gestione sito-specifica dell’agricoltura con il doppio obiettivo di migliorare la produttività attraverso un controllo dei fattori di variabilità e di ridurre, nello stesso tempo, la pressione ambientale esercitata dall’agricoltura più tradizionale. La gestione sito-specifica, ossia l’idea di fare la cosa giusta nel posto giusto e nel momento giusto, non è nuova ma durante lo sviluppo della meccanizzazione agricola nel ventesimo secolo, la forte pressione economica ha determinato la necessità di coltivare vaste aree e quindi di omogeneizzare le…
L’agricoltura è uno dei settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas serra, secondo solo a quello energetico. All’interno del settore agricolo il comparto zootecnico, con le fermentazioni enteriche e la gestione delle deiezioni, è uno dei principali responsabili delle emissioni climalteranti. Analogamente, i fertilizzanti e la loro gestione contribuiscono in modo rilevante alle emissioni di gas serra in agricoltura rappresentando, insieme al comparto zootecnico circa il 50% delle emissioni totali del settore. Tuttavia, esistono alcune pratiche che possono essere adottate per ridurre queste emissioni e migliorare l’efficienza dei processi agricoli. Una di queste pratiche è l’uso del digestato in…