I primi quattro mesi del 2024 sono stati i più caldi di sempre con +1,84° rispetto alla media storica. Lo scorso anno si è registrato un calo della disponibilità idrica del 18% risultato, come spiegato dall’Ispra, dell’effetto combinato di un deficit di precipitazioni – specialmente nei mesi di febbraio, marzo, settembre e dicembre – e di un incremento dei volumi idrici di evaporazione diretta dagli specchi d’acqua e dal terreno.
Questa situazione allarmante sta mettendo a dura prova alcuni territori, specialmente del Sud Italia, dove si registrano ingenti danni causati dalla mancanza d’acqua alle coltivazioni e nelle stalle, in cui mancano foraggio e acqua per gli animali. A causa del grave deficit idrico in atto nel territorio siciliano il governo ha decretato lo stato di emergenza.
«Contro l’emergenza serve un piano invasi»
«È necessario riprendere una politica di programmazione degli interventi per uscire dalla logica degli stati d’emergenza, che non risolvono il problema, e va trovato un giusto equilibrio fra agricoltura e ambiente, facce imprescindibili di una realtà chiamata territorio». Lo ha dichiarato il presidente Anbi Francesco Vincenzi in occasione della premiazione del concorso fotografico “Obiettivo Acqua”, tenutasi a Palazzo Rospigliosi e organizzata da Anbi, Coldiretti e Fondazione Univerde.
«In Italia – ha proseguito Vincenzi – manca la cultura della risorsa idrica. L’acqua è indispensabile per la crescita economica, ambientale e culturale del nostro Paese. Abbiamo bisogno di continuare a investire risorse importanti, in particolare su un piano invasi, per aumentare la resilienza del comparto rispetto ai cambiamenti climatici. I periodi di siccità sono una condanna per la nostra agricoltura».
«Senza acqua non c’è agricoltura»
«Senza acqua non può esserci né qualità, né quantità in agricoltura – ha incalzato il presidente Coldiretti Ettore Prandini –. Per questo occorre pianificare investimenti per efficientare le infrastrutture idriche esistenti, come la manutenzione -bloccata da anni- delle dighe, e realizzarne di nuove, consapevoli che la gestione dell’acqua è fondamentale per la manutenzione del suolo e per l’incremento della capacità produttiva della filiera agricola. Ribadisco: servono bacini di accumulo, che abbinino prevenzione idrogeologica e disponibilità irrigua. In questo, chiediamo più coraggio alla politica».
Prandini ha quindi aggiunto che per riuscire a mitigare gli effetti dirompenti dei cambiamenti climatici è importante anche sviluppare soluzioni di agricoltura 4.0, dagli strumenti di precisione all’intelligenza artificiale, ricordando che questi -solo per l’irrigazione- permettono una riduzione del consumo della risorsa idrica stimata tra il 30% e il 40%.
«Passare a pratiche più sostenibili per la qualità dell’acqua»
Il presidente di Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, ha puntualizzato: «L’uso insostenibile dei territori sta portando molti ecosistemi vicini al collasso: è ancora possibile passare a pratiche più sostenibili per la qualità dell’acqua, ripristinando anche la salute del suolo. I paesaggi con un ciclo idrologico funzionante forniscono acqua e cibo, sostengono la biodiversità e contribuiscono alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici».
Sud Italia a secco
Sicilia, agricoltori e allevatori in ginocchio
Secondo analisi Coldiretti, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è 145 milioni di metri cubi d’acqua sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017. Ci sono aree dell’isola dove dall’autunno scorso è caduto il 70% in meno di pioggia rispetto alla media storica secondo dati del Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias). Ad essere in difficoltà sono tutti i comparti, ma a soffrire di più sono gli allevamenti. Nelle zone interne c’è una carenza totale di fieno a disposizione degli allevatori che fanno i conti con mangiatoie e abbeveratoi vuoti.
Inoltre, dopo i danni alla raccolta delle arance, la siccità sta devastando anche il grano, con cali in alcune zone che arrivano al 70% del raccolto.
Puglia, produzione di grano in picchiata
Pozzi artesiani a secco in Puglia. Sul grano si stima un calo tra il 20% e il 30% con la situazione più difficile che si registra in provincia di Foggia. Secondo stime Coldiretti la mancanza di pioggia ha comportato una perdita di acqua per gli invasi pari a 118 milioni di metri cubi di acqua. La Puglia, il granaio d’Italia, ha il triste primato nazionale di essere la regione in cui piove meno e quando piove l’acqua non viene raccolta per la mancanza di invasi.
Basilicata e Sardegna in crisi
In Basilicata, rende noto Coldiretti, il persistere della mancanza di pioggia ha colpito le coltivazioni di cereali durante la fase di fine accestimento, levata, botticella, spigatura, fioritura; e le coltivazioni foraggere.
In Sardegna le zone più colpite dalla siccità sono la Baronia, la bassa Gallura e l’Ogliastra e l’intero Sud dell’isola. Ingenti i danni alle coltivazioni di cereali, frutta e ortaggi. Allevatori in difficoltà ad abbeverare gli animali con gli invasi gravemente in deficit.
I vincitori del concorso “Obiettivo Acqua”
La toscana Pamela Doretti (con lo scatto “Splash” nella categoria “colore”) e il romano Franco Tulli (con lo scatto “L’impero dell’Acqua” nella sezione “bianco e nero”) sono i vincitori della 5° edizione del Concorso Fotografico Nazionale “Obiettivo Acqua”, organizzato da Anbi, Coldiretti e Fondazione Univerde.
Le opere concorrenti del contest, che ha come protagonista le tante e diverse sfaccettature della risorsa idrica, sono state oltre 800. Durante la cerimonia conclusiva, svoltasi a Roma, sono state assegnate anche nove menzioni speciali.