Introduzione
L’area che racchiude il bacino del Mediterraneo, con i suoi 500 milioni di abitanti, è particolarmente soggetta agli effetti del cambiamento climatico ed è seconda solo alla regione Artica per aree colpite (MedECC, 2020). Gli scenari futuri prevedono che, se non verranno intraprese misure di mitigazione, entro il 2050 avremo fino al 10% in meno di disponibilità di acqua dolce e si assisterà a un calo delle rese agricole del 17% e a un aumento degli eventi atmosferici estremi. Le attività umane e la scorretta gestione delle risorse acuiscono tali problematiche e in molti casi portano alla perdita di servizi ecosistemici indispensabili (Ferreira et al., 2021). In questo contesto, il progetto Mara-Mediterra (“Safeguarding the livelihood of rural communities and the environment in the Mediterranean through Nature-based Solutions”), nato per contrastare la perdita e la degradazione di suolo e acqua negli agro-ecosotemi mediterranei, si concentra sull’applicazione di soluzioni basate sulla natura (“Nature-based Solutions”, NbSs): attraverso la creazione di Living Labs, il progetto si propone di studiare gli effetti delle NbSs applicate a situazioni reali localizzate in cinque aree geografiche soggette a diverse sfide ambientali.
Mara-Mediterra, dunque, si propone di offrire soluzioni concrete, al contempo enfatizzando l’urgenza all’azione ed evidenziando l’efficacia delle NbSs nella gestione dei sistemi agricoli. Pone, inoltre, l’accento sull’importanza della collaborazione interdisciplinare e trasfrontaliera quale strategia per veicolare soluzioni innovative e d’impatto nei paesi mediterranei. Attraverso un sistema di innovazione aperta, l’iniziativa vuole collaborare con le autorità pubbliche e con le comunità rurali delle aree degradate per sviluppare, a partire da dati scientifici, piani che favoriscano condizioni sociali, economiche e ambientali più stabili. Tale approccio mira, infine, a fornire alle regioni coinvolte gli strumenti necessari per fronteggiare i sempre più frequenti eventi meteo-climatici estremi.
Casi studio
Sono stati identificati cinque casi studio situati in altrettante zone “hotspot” soggette a diverse minacce ambientali, in cui vengono messe in pratica alcune NbSs e ne viene valutata l’efficacia (Living Labs):
- Il caso studio algerino affronta il problema della desertificazione nell’area di Djelfa, alle porte del Sahara. L’Algeria si è impegnata a ridurre del 7% le sue emissioni di gas serra entro il 2030, ma si è trovata ad affrontare vari ostacoli nell’attuazione del progetto “Diga Verde” (Green Dam), che ha l’obiettivo di combattere la desertificazione. L’impoverimento dei suoli, unito ai crescenti impatti del cambiamento climatico, sta rendendo le zone riforestate inospitali. I partecipanti al Living Lab si stanno dunque impegnando a sviluppare nuove strategie agro-ecologiche per affrontare tali problematiche. Le NbSs adottate per combattere la desertificazione in quest’area sono l’agroforestazione, l’irrigazione di prescisione, “smart” e deficitaria, la concimazione con compost, letame o liquami e la forestazione. In questo caso, le attività hanno come focus principale la riduzione delle emissioni di carbonio.
- Il caso studio egiziano riguarda la salinizzazione del suolo e delle falde acquifere nella zona costiera del Delta del Nilo. Oltre a sviluppare approcci sostenibili per contenere la salinizzazione di suolo e acque, è emerso anche il bisogno di progettare sistemi porduttivi alternativi basati sui principi della bioeconomia. Tale necessità nasce dall’urgenza di ridurre lo fruttamento ambientale, da un lato, e di sostenere il reddito delle comunità di agricoltori, dall’altro. Le NbSs scelte in questo caso sono l’irrigazione di precisione, “smart” e deficitaria, la concimazione con compost, letame o liquami, l’installazione di barriere idrauliche contro l’intrusione di acqua marina e la progettazione di sistemi naturali di miglioramento della qualità dell’acqua e produzione di biomassa. Sono, inoltre, previste attività dedicate a supportare la sicurezza alimentare in Egitto.
- Per il caso studio greco è stata selezionata l’isola di Lesvos, caratterizzata da suoli superficiali e scarsità di acqua, in cui l’olivicoltura di collina è soggetta agli effetti del cambiamento climatico e dove si assiste a un processo di desertificazione del paesaggio rurale. Data l’importanza dell’olivicoltura nel settore agricolo di Lesvos e delle isole dell’egeo Settentrionale in generale, gli attori coinvolti hanno espresso il loro impegno nel contrastare la desertificazione, ripristinare la salute del suolo e portare benefici ambientali e sociali per le comunità rurali. Con il fine ultimo di produrre un olio d’oliva di alta qualità, le NbSs selezionate a Lesvos sono: sistemazioni agrarie (ad esempio l’installazione di strutture anti-erosione, come i terrazzamenti), irrigazione di precisione, “smart” o deficitaria, riutilizzo dei residui colturali, concimazione con compost, letame o liquami e progettazione di sistemi naturali di miglioramento della qualità dell’acqua e produzione di biomassa.
- Il caso studio libanese è situato nella l’area montana di Akkar, soggetta principalmente a degradazione della qualità di suolo e acqua. L’unione dei comuni di Akkar vanta un team di ricercatori, agronomi e agricoltori motivati, che però si trovano a fronteggiare una macanza di supporto economico e impegno a livello statale, necessari a contrastare la diminuzione della produttivtà agricola della regione. Le NbSs qui adottate sono le sistemazioni agrarie (ad esempio le barriere all’erosione, come i terrazzamenti), l’irrigazione di precisione, “smart” o deficitaria, il riutilizzo dei residui colturali, la concimazione organica, la progettazione di sistemi naturali di miglioramento della qualità dell’acqua e produzione di biomassa e la forestazione. Gli sforzi per mitigare i processi di deterioramento delle risorse sono volti anche al rafforzamento del potenziale agri-turistico della zona.
- Turchia L’ultimo caso studio si focalizza sull’ecosistema naturale dell’area del lago Marmara. La costruzione della diga di Gördes ha ridotto l’affluenza del lago del 70%, con conseguente diminuzione della disponibilità di acqua per l’irrigazione e significativi impatti sulle specie di uccelli che popolano gli habitat di palude di valenza naturalistica nazionale. Le NbSs scelte in questo contesto sono l’irrigazione di precisione, “smart” o deficitaria, la concimazione organica, la progettazione di sistemi naturali di miglioramento della qualità dell’acqua e produzione di biomassa e la portata ecologica minima per il rispristino del lago e delle zone paludose. Le attività si concentrano sul contenimento della riduzione della portata del lago, che provoca minor disponibilità di acqua per l’irrigazione e impatta negativamente la vita delle specie animali locali e il loro habitat. Anche in questo caso, ulteriore scopo delle attività è il potenziamento del valore eco-turistico dell’area.
Per ogni caso studio, sono stati inoltre selezionati dei “mirror hotspots” transnazionali. Una volta redatti, i piani d’azione finali sviluppati dall’esperienza dei Living Labs saranno proposti agli stakholders dei rispettivi “mirror hotspots”: in tal modo, il progetto mira non solo a facilitare lo scambio di esperienze e conoscenze fra Paesi, ma anche a misurare la trasferibilità delle soluzioni proposte.
Risultati attesi
Le attività del progetto Mara-Mediterra si concentrano sullo sviluppo “dal basso” di piani d’azione che servano a sostenere e rafforzare le prospettive future delle comunità agricole in zone gravemente degradate nel bacino del Mediterraneo. Tutte le comunità e gli attori locali di ogni caso studio sono attivamente coinvolti nella messa in atto e nella validazione congiunta delle diverse pratiche. Attraverso strumenti diagnostici, i decisori riceveranno informazioni quantitative riguardo agli effetti finali delle misure proposte nei piani d’azione. Un simile approccio di ricerca pratica è cruciale per facilitare misure di investimento immediate. I principali risultati attesi possono essere così riassunti:
- Recuperare i paesaggi degradati e migliorare la funzionalità degli agro-ecosistemi e dei paesaggi naturali.
- Promuovere soluzioni efficaci ed economicamente vantaggiose per contrastare il deterioramento di terra, acqua (sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo) e degli agro-ecosistemi.
- Estendere l’adozione di sistemi di gestione sostenibile che contrastino la degradazione delle terre, aumentino la produttività e migliorino la qualità della vita.
- Contribuire allo sviluppo di strumenti scientifici di supporto alle decisioni che aiutino a progettare soluzioni politiche mirate al contrasto della degradazione delle risorse.
- Promuovere opportunità di investimento pubblico e privato per l’adozione di sistemi di gestione idrica e territoriale sostenibili.
- Combattere la degradazione del suolo come strategia per contenere i fenomeni migratori, migliorare le produzioni e la qualità della vita, assicurare la sicurezza alimentare e contribuire ad aumentare l’occupazione, specialmente quella femminile e giovanile.
Ringraziamenti
Mara-Mediterra è finanziato dal partenariato PRIMA per la ricerca e l’innovazione nell’area del Mediterraneo, sostenuto da Horizon 2020, il programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione
Riferimenti
MedECC (2020) Climate and Environmental Change in the Mediterranean Basin – Current Situation and Risks for the
Future. First Mediterranean Assessment Report [Cramer, W., Guiot, J., Marini, K. (eds.)] Union for the Mediterranean,
Plan Bleu, UNEP/MAP, Marseille, France, 632pp. ISBN: 978-2-9577416-0-1 / DOI: 10.5281/zenodo.7224821
Ferreira, C.S.S., et al. 2021. Status, processes, and drivers of soil degradation in the Mediterranean region, EGU General Assembly 2021, online, 19–30 Apr 2021, EGU21-10093, https://doi.org/10.5194/egusphere-egu21-10093, 2021.