di Giorgio Piazza, Presidente Enpaia
Il periodo di fine anno è tradizionalmente un momento di bilanci.
Anche quest’anno, nonostante la pandemia abbia continuato il suo corso tra rallentamenti ed accelerazioni, l’agricoltura ha confermato il suo ruolo strategico non solo sotto il profilo economico ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale. La rapidità della campagna vaccinale ha contribuito in modo determinante al ritorno progressivo di condizioni di vita sempre più “normali”; ma è ormai evidente che una copertura vaccinale universale consentirà di non deflettere da tale percorso virtuoso, accompagnandoci nel corso dei prossimi mesi fuori dalla situazione emergenziale.
Nonostante le difficoltà la Fondazione Enpaia ha continuato a lavorare con serenità, perseguendo la sua missione istituzionale. I risultati del 2020, i migliori degli ultimi anni, testimoniano la dedizione, la passione e la professionalità del lavoro di impiegati, quadri e dirigenti della Fondazione. A dicembre dello scorso anno risultavano iscritti alla Fondazione 38.698 lavoratori (+1% rispetto al 2019) impiegati presso 8.626 aziende (+1,6%). Nel corso dello stesso anno abbiamo erogato prestazioni agli iscritti per 146.684.027 euro (+4% rispetto al 2019). L’esercizio 2020 si è chiuso con un avanzo di oltre 17 milioni di euro (+18% rispetto al 2019). Il rendimento della gestione mobiliare è stato pari a +3,67% (+2,7% nel 2019), mentre il rendimento netto della gestione immobiliare è stato del +1,65%. Il patrimonio a valori di mercato si è assestato a 2.268.381.698 euro (in crescita rispetto al 2019) e il rendimento complessivo è passato dal 2,1% del 2019 al 2,8% del 2020. Un livello superiore a quello previsto dall’Asset Allocation Strategica (2,5%).
Per l’anno in corso ci aspettiamo risultati particolarmente significativi per la Fondazione, con evidenze positive che si stanno palesando nella crescita degli iscritti (abbondantemente oltre i 39mila), nell’accertamento e riscossione dei contributi e nella gestione finanziaria e immobiliare. La redditività della gestione mobiliare attesa per il 2021 va infatti oltre il 4%; mentre il perfezionamento dell’acquisto della Torre PwC a Milano, con il conseguimento di un rendimento netto del 4,8% porterà la redditività la gestione immobiliare vicino al 6%.
Risultati importanti, dunque, che se da una parte certificano lo stato di sana e robusta costituzione dell’Enpaia, dall’altra dovrebbero indurre le autorità politiche e di governo ad incentivare ulteriormente il contributo dei soggetti privati, come la nostra Fondazione, alla ripresa attraverso una cornice fiscale più favorevole. È apprezzabile, infatti, l’innalzamento al 10% della quota di attivo patrimoniale allocabile nei cosiddetti “investimenti qualificati” beneficiando dell’esenzione fiscale sui rendimenti maturati; come pure l’ampliamento delle classi di attivo che possono avvantaggiarsi di tale agevolazione. Tuttavia permangono alcune storture che appesantiscono il regime fiscale degli Enti di previdenza privati rispetto a quello dei Fondi pensione riguardanti sia l’aliquota applicata per la tassazione dei rendimenti derivanti da investimenti diversi dai titoli di stato (26% per le Casse di previdenza rispetto al 20% applicato ai Fondi), sia le modalità d’imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche (al netto dei rendimenti conseguiti per i Fondi pensione, al lordo dei rendimenti per le Casse). La redditività realizzata dagli Enti di previdenza privati è quindi sottoposta ad una duplice tassazione. Perciò occorre un intervento legislativo per rimuovere quanto prima questa ingiusta penalizzazione.
Stanno progressivamente affluendo all’economia le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). E ci auguriamo che le imprese del settore agricolo possano trovare nel piano le risposte adeguate ai fabbisogni di investimento necessari alla ripartenza. Allo stesso tempo il PNRR rappresenta una straordinaria opportunità di investimento e la Fondazione Enpaia ha le risorse necessarie per trarne vantaggio, a beneficio degli iscritti. Quanto alla nuova Pac, ormai giunta alla fase di finalizzazione, auspico che il compromesso che si sta negoziando tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento Ue rispecchi le aspettative del settore, e consenta alle imprese di beneficiare di un potenziamento delle risorse disponibili.
Purtroppo, nonostante la filiera agricola abbia continuato ad operare anche durante le fasi più acute della pandemia, l’esperienza del Covid-19 lascerà cicatrici profonde nel tessuto produttivo agroalimentare. Per essere rimarginate tali lacerazioni avranno bisogno di ingenti investimenti in capitale umano e tecnologico, che saranno tanto più accessibili quanto maggiore potrà essere la disponibilità di capitali.
La seconda edizione dell’Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis, svolta in piena pandemia, mette a fuoco molteplici profili di rilievo per l’azione della Fondazione. Gli italiani, secondo l’Osservatorio, si attendono una massiccia mobilitazione di risorse per consolidare la ripartenza dell’economia, peraltro già in atto anche nel settore agricolo. Tuttavia, accanto all’operatore pubblico è necessario coinvolgere altri due canali di finanziamento: il risparmio delle famiglie e le risorse degli investitori istituzionali, che, nel periodo pre-pandemico, tra casse privatizzate, fondi pensione e sanitari nel 2019 disponevano di un patrimonio di 280 miliardi di euro, a cui aggiungere 66 miliardi relativi al welfare privato e 591 miliardi alle compagnie assicurative. Anche in questo caso la Fondazione Enpaia si candida a svolgere un ruolo da attore protagonista, grazie alle scelte d’investimento che sta attuando e a quelle pianificate nei mesi a venire.
Investimenti, sostenibilità e welfare sono i temi dominanti dell’Osservatorio Enpaia-Censis, e non si può non constatare come l’azione della Fondazione sia saldamente ancorata, ormai da tempo, a questi tre pilastri. La Fondazione si sta affermando come uno dei protagonisti della ripresa post pandemia, lo stiamo facendo con la saggezza e la diligenza dell’investitore prudente che ha sempre contrassegnato la gestione dell’Ente e, al contempo, nella consapevolezza delle opportunità e delle ricadute positive per i nostri stakeholders, in termini di redditività degli investimenti e di uscita dalla recessione delle imprese del comparto agricolo, dei territori e delle comunità in cui sono inserite.
La Fondazione, inoltre, sta portando avanti un percorso di efficientamento e ammodernamento dei processi, delle strutture e delle dotazioni informatiche. Tali evoluzioni ci consentiranno di offrire agli iscritti servizi sempre più ampi, efficienti ed efficaci. Con l’ultimazione degli investimenti sui sistemi informatici entro il 2022, Enpaia attuerà una vera e propria rivoluzione tecnologica della propria infrastruttura informatica, migliorando i servizi offerti, l’accessibilità e la comunicazione con gli iscritti in un contesto sempre più digitale.
Perciò siamo fiduciosi che, di fronte ai nostri sforzi, gli attori istituzionali vorranno supportarci in maniera più efficace sul piano fiscale in modo da liberare risorse per gli investimenti allineando la tassazione delle casse di previdenza a quella dei fondi pensione.
Ed è con il medesimo auspicio di speranza che faccio a tutti i nostri iscritti e ai lavoratori della Fondazione e alle loro famiglie i più sinceri auguri di Buon Natale e di un felice anno nuovo.