Il ricambio generazionale in agricoltura rappresenta una delle maggiori necessità e sfide per il settore ed è riconosciuto come priorità nell’agenda politica dell’Italia e dell’UE, che ha evidenziato il fondamentale ruolo dei giovani per la sostenibilità e la competitività di lungo periodo dell’agricoltura e per la vitalità delle aree rurali. In linea con la cornice comunitaria, il ricambio generazionale è considerato una priorità del Piano strategico per la PAC dell’Italia, modificata nel 2021 ed entrata in vigore quest’anno, che definisce la strategia per sostenere ed attrarre i giovani in agricoltura attraverso un insieme di interventi per adattarsi al cambiamento del panorama economico.
Oltre ad azioni mirate a garantire maggior attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e delle sue risorse, il Piano Strategico 2023-2027 si concentra sull’inserimento dei giovani nell’agricoltura attraverso misure specifiche. L’obiettivo è quello di consentire il ricambio generazionale in un settore che ha un forte bisogno di ragazze e ragazzi, non solo per garantire la vitalità delle aree rurali ma anche per incrementare la competitività dell’agricoltura sul lungo periodo.
Con la nuova Pac cambiano i requisiti per essere considerati “giovani imprenditori agricoli”. Se fino allo scorso anno era sufficiente essere un under 40 che si insedia per la prima volta come capo azienda, da quest’anno è necessario possedere almeno uno di questi titoli o esperienze lavorative:
- titolo universitario a indirizzo agricolo, forestale, veterinario, o titolo di scuola superiore a indirizzo agricolo
- titolo di scuola superiore di qualsiasi indirizzo – comprese le qualifiche professionali conseguite con percorsi formativi di durata almeno triennale – e attestato di frequenza a un corso di formazione di almeno 150 ore su tematiche del settore agroalimentare o ambientale; oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale “cooperazione per il ricambio generazionale”
- titolo di scuola media ed esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo con iscrizione al relativo regime previdenziale agricolo per almeno 104 giornate/anno; oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale “cooperazione per il ricambio generazionale”.
Se rispetti questi requisiti puoi accedere ai seguenti incentivi europei:
- sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori: si tratta di un sostegno aggiuntivo al reddito nella fase di avviamento, per 5 anni al massimo. Prevede l’erogazione di un importo forfettario di circa 83,50 € all’ettaro (per un massimo di 90 ettari). I giovani, inoltre, hanno la priorità per il rilascio dei titoli dalla riserva nazionale
- sostegno al primo insediamento: consiste in un sostegno ai giovani imprenditori agricoli dietro presentazione di un piano aziendale sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale, lo sviluppo dell’attività agricola. Prevede l’erogazione di un importo fino a 100.000 euro.
- sostegno alla cooperazione per il rinnovo generazionale: si tratta di forme di affiancamento e cooperazione tra agricoltori over 65 o pensionati e giovani – non ancora proprietari di terreni agricoli – per facilitare un graduale passaggio della gestione dell’attività ai giovani.
Ogni Paese può, a sua volta, attivare delle iniziative nazionali e regionali. Per l’Italia, l’ente gestore è l’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).