2.Analisi SWOT dell’irrigazione deficitaria
I principali punti di forza sono il risparmio idrico, la facilità d’uso e la compatibilità con gli impianti irrigui già in uso nelle aziende. In aggiunta, se ben impiegata, questa tecnica può contribuire a gestire lo sviluppo vegetativo e produttivo delle colture.
I punti di debolezza dell’irrigazione deficitaria sono legati ad una riduzione della resa, al costo dei sensori per gestire l’irrigazione e al rischio di salinizzazione del suolo nelle aree caratterizzate da acque irrigue con elevata conducibilità elettrica.
Le principali opportunità legate a questa tecnica sono la maggiore superficie irrigabile a parità di acqua disponibile e l’ottimizzazione dell’irrigazione in un contesto di cambiamento climatico che rende sempre minori i volumi irrigui disponibili.
Le minacce all’impiego dell’irrigazione deficitaria sono invece la carenza di conoscenze tra tecnici e agricoltori in merito a questa tecnica e la disponibilità di dati sperimentali solo in alcune aree geografiche e solo per alcune colture.
3.Le attività di ricerca del DAFNAE
Per ovviare alle minacce e massimizzare le opportunità dell’irrigazione deficitaria sono quindi necessari ulteriori sforzi di ricerca. Ciò, anche alla luce delle particolari condizioni siccitose che si sono verificate nell’annata agraria appena trascorsa, anche in zone di solito caratterizzate da buona disponibilità idrica, e che rendono necessaria una gestione attenta dell’irrigazione. In considerazione di ciò, presso il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) dell’Università di Padova sono stati avviati dei progetti di ricerca aventi come obiettivo lo studio dell’irrigazione deficitaria in soia (Figure 4 e 5) e pomodoro da industria (Figura 6).
In particolare, su soia si sta studiando l’irrigazione deficitaria regolata imponendo uno stress idrico paria al 70% del fabbisogno colturale ottimale solo in alcune fasi del ciclo colturale. Su pomodoro da industria si sta invece testando un’irrigazione deficitaria standard (con una riduzione del volume irriguo pari al 25% per tutto il ciclo colturale) in relazione a due modalità di concimazione (organico vs. minerale). Di seguito alcune foto relative alle sperimentazioni in corso.