Continua la galoppata degli agriturismi in Italia: il tasso medio annuo di crescita delle aziende agrituristiche tra il 2004 e il 2023 è pari al +3,2%. Solo nel 2023 le aziende attive sono aumentate di 280 unità (+1,1% rispetto al 2022), raggiungendo quota 26.129; la crescita maggiore si registra nel Centro Italia (+2,3%) e nelle Isole (+1,7%). Le Regioni con la crescita più consistente sono Sardegna (+3,5%), Lazio (+3,3%) e Toscana (+2,9%). Mentre sotto l’aspetto della diffusione territoriale, il 63,7% dei Comuni ospita almeno una azienda agrituristica. La quota di questi Comuni sale all’85,7% se si considerano solo quelli del Centro, all’80,3% tra quelli del Nord-Est e al 67,7% tra i Comuni delle Isole. Sono il 57,4% e il 53,1% i Comuni del Sud e del Nord-Ovest che ospitano almeno un’azienda agrituristica. È quanto emerge dal report Istat “Le aziende agrituristiche in Italia” relativo al 2023.
In forte crescita il valore della produzione
Il valore in euro della produzione agrituristica (in crescita sul 2022 del 15,4%) è circa 1,9mld. Il 51% del valore economico è prodotto dal 43,8% delle aziende localizzate nel Nord. Come evidenziato dall’Istat, la differenza tra la dotazione di strutture agrituristiche di ciascuna macroarea e la rispettiva incidenza sulla formazione del valore della produzione segnala ancora il permanere di significativi squilibri geografici.
Il valore medio della produzione per agriturismo nel 2023 supera i 71.600 euro (era poco più di 62.700 lo scorso anno) e sale a circa 84mila euro nel Nord, mentre nel Centro è poco meno di 71.300 euro e nel Mezzogiorno si aggira intono a 45mila euro.
Sempre più agriturismi integrano servizi di fattoria didattica
Nel 2023 le aziende agrituristiche con fattoria didattica sono 2.085, circa l’8% del totale delle strutture. Tra il 2010 e il 2023, gli agriturismi con servizi di fattoria didattica sono cresciuti ad un tasso medio annuo del 7,8%. Poco meno del 52,7% delle aziende agrituristiche con fattoria didattica si localizzano nel Nord (29,3% nel Nord-Ovest e 23,4% nel Nord-Est), il 23,8% nel Centro e il 23,5% nel Mezzogiorno (14,4% nel Sud e 9,2% nelle Isole).
Tra le altre caratteristiche degli agriturismi con servizi di fattoria didattica, messe in evidenza dall’Istat, spicca quella relativa alle caratteristiche demografiche del conduttore. Tra queste, quelle con conduttore donna sono il 39% (5 punti in più rispetto al totale degli agriturismi gestiti da donne). La percentuale di agriturismi che svolge anche attività di fattoria didattica è del 7,4% se il conduttore è di genere maschile e del 9,2% se di genere femminile.
Natimortalità delle aziende agrituristiche, il saldo è positivo
L’analisi Istat sulla natimortalità degli agriturismi evidenzia che le aziende nate nel 2023 sono state 1.106, di queste il 41% si localizza nel Nord, il 38% nel Centro e il 21% nel Mezzogiorno. La mortalità maggiore si registra nelle regioni del Nord (49%), seguite da quelle del Centro (27,7%) e del Mezzogiorno (23,4%). Tra le aziende cessate nel Nord, il 21,4% e il 20% si localizzano, rispettivamente, nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen e nell’Emilia-Romagna.
Come sottolineato nel rapporto, analizzando il periodo 2004-2023, le nuove aziende sono state complessivamente 30.925 mentre le cessazioni sono state 18.026. Si registra, quindi, un saldo positivo (12.899 aziende), che trova conferma in ciascuna macroarea geografica.
Interessante, infine, il dato sulla vita media degli agriturismi: le aziende che risultano ancora attive nel 2023 presentano una vita media di poco superiore agli 11 anni. Le più longeve sono quelle presenti nel Nord-Est (13 anni) e nel Sud (11 anni) seguite dalle strutture localizzate nel Centro (10,8 anni) e nel Nord-Ovest (10,4 anni).