La totale digitalizzazione delle pratiche colturali permetterà di abbattere l’impatto ambientale, ridurre e razionalizzare l’impiego di risorse naturali ed energetiche, aumentando al contempo la qualità e il volume della produzione. Da questa sfida è nato “AgroFiliere”, sotto-progetto del programma “Agridigit”, finanziato dal Masaf e coordinato dal Crea Ingegneria e Trasformazione Agroalimentari, in collaborazione con i centri Agricoltura e Ambiente, Cerealicoltura e Colture Industriali, Orticoltura e Florovivaismo e Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura.
I ricercatori hanno collaudato macchinari per lo smart farming, il monitoraggio e il controllo delle attività agricole, sistemi meccatronici e di interfaccia digitale su trattrici e semoventi e per la robotica in campo. Sono stati inoltre sviluppati software sulle macchine operatrici per coadiuvare le principali operazioni colturali, applicazioni digitali ed elettrico-meccaniche avanzate per le filiere orticole e florovivaistiche di qualità e per la filiera cerealicola. La tecnologia avanzata in campo, come evidenziato dalle sperimentazioni, è efficace per prevenire l’attacco di patogeni, diminuire l’utilizzo di acqua, fitosanitari e concimi, riducendo l’impatto ambientale e aumentando, al contempo, la qualità e il volume della produzione.
La transizione meccatronica dell’agricoltura
«Questo progetto – ha dichiarato il direttore del Crea Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari Paolo Menesatti – nasce e si sviluppa nel pieno della transizione meccatronica e digitale dell’agricoltura. Le attrezzature acquisite e le attività progettuali hanno prodotto numerosi risultati trasferiti al mondo produttivo e degli stakeholder, aprendo una strada importante verso ulteriori e più specifici approfondimenti scientifici e di ricerca proprio al fine di trovare le migliori combinazioni produttive che si adattino alle criticità produttive e dei cambiamenti climatici».
I risultati: la mappatura dei suoli
Nella mappatura prossimale e in remoto dei suoli e delle colture, i risultati, come dichiarato dal gruppo di ricerca, sono stati rilevanti. L’interpretazione agronomica delle immagini fornite da sistemi multi-scala e multi-sensore (ad es.: ground, proximal, on-site, on-the-go, robot terrestre e droni) e lo sviluppo di prototipi per l’agricoltura di precisione hanno permesso un maggiore controllo sul livello di impatto ambientale, una diminuzione degli sprechi nelle pratiche agricole (es. acqua, fitofarmaci, etc.), un aumento della produttività e un miglioramento della qualità dei prodotti finali per il consumatore.
Il trattore intelligente
Per quanto riguarda i sistemi meccatronici e di interfaccia digitale sulle macchine per la gestione avanzata delle operazioni colturali, il pezzo forte messo a punto dai ricercatori è il simulatore SimAgri. Un trattore intelligente con guida automatica a controllo satellitare (con solo 2,5 cm di errore), in grado di dialogare con seminatrici di precisione e barre irroratrici per la distribuzione di concimi e antiparassitari a rateo variabile, in base al terreno da trattare, che viene mappato da droni e dal rilevamento digitale dello stato delle colture e delle geometrie del terreno, il tutto in ambiente virtuale. Il simulatore di trattore permetterà di digitalizzare completamente un’azienda agricola creando una sua “gemella virtuale” che potrà servire a simulare le scelte reali più opportune in funzione di diversi scenari possibili. La sua somiglianza con la cabina di un trattore moderno lo rende ideale per la formazione degli utenti finali, oggi chiamati a sviluppare ed accrescere le proprie competenze nel gestire mezzi sempre più tecnologicamente avanzati.
Predizione di patogeni, comportamento adattativo di nuove varietà di cereali, blockchain per la IV gamma
Sono stati realizzati inoltre modelli previsionali per la predizione anticipata di patogeni e la diminuzione di fitofarmaci, utilizzati solo dove necessari, ad esempio, contro l’oidio della vite. Sono stati altresì creati sistemi digitali per la valutazione digitale della morfologia e del comportamento adattativo delle nuove varietà dei cereali (fenotipizzazione high-throughput) applicata al processo di miglioramento genetico, e per il controllo e la tracciabilità della qualità e della sicurezza nell’intera filiera cerealicola. E, infine, è stata costruita una piattaforma logistica per la tracciabilità integrata e di blockchain per il mantenimento della qualità dei prodotti di IV gamma a base di ortaggi e per la filiera agrumicola.
Cresce in Italia l’agricoltura 4.0
L’agricoltura 4.0, cresce del 19% nel 2023 rispetto all’anno precedente e vale oltre 2,5 miliardi di euro.
Il 9% della superficie agricola viene gestita con tecnologie digitali e oltre il 70% delle aziende agricole ne utilizza almeno una e circa il 40% almeno due.
I principali investimenti riguardano macchinari e sistemi di monitoraggio (oltre il 50%), software gestionali (11%), piattaforme di integrazione dati (8%), sistemi di mappatura delle colture (8%) e di supporto alle decisioni (5%). (Fonte Osservatorio smart agrifood di Osservatori.Net).