Reggio Calabria, dicembre 2024 – Reggio Calabria, ha costituito l’ultima tappa della road map 2024 dei corsi di formazione dei giornalisti ispirati, in tutta Italia, da Fondazione Enpaia con il patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. L’ottava tappa, dopo il Lazio, il Veneto, La Puglia, la Lombardia, la Toscana, la Campania e la Basilicata è stata la Regione Calabria che ha registrato la partecipazione di numerosi giornalisti iscritti all’Ordine calabrese.
Il Consiglio Regionale ha conferito il patrocinio istituzionale al corso sulla “Tutela dei diritti del lavoro agricolo: aspetti normativi e provvedimenti legislativi. I punti cardine della deontologia professionale”. La formazione si è svolta nella sala Federica Monteleone presso la sede dello stesso Consiglio Regionale.
L’iniziativa di Fondazione Enpaia promossa, in questa occasione, dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria, in collaborazione con UNARGA, ARGA e Sindacato dei giornalisti di Calabria, ha offerto ai professionisti dell’informazione un’opportunità unica per approfondire tematiche cruciali per il settore agricolo e per la società nel suo complesso.
Il focus, in particolare, è stato dedicato al problema del lavoro sommerso, un fenomeno endemico in Calabria che mina l’economia legale e sfrutta i lavoratori più deboli. Pietro Molinaro, Presidente della
Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, ha presentato i risultati del 2° rapporto sull’economia sommersa in Calabria, sottolineando l’urgenza di intervenire con misure efficaci, come di seguito indicate.
- Assistenza e supporto alle vittime della ‘ndrangheta ed ai loro familiari.
- Progetti nelle scuole per sensibilizzare i giovani ai rischi della criminalità organizzata e promuovere valori come la giustizia e la solidarietà.
- Incentivi e facilitazioni per le imprese che rifiutano di colludere con la mafia.
- Misure di protezione per coloro che decidono di collaborare con la giustizia.
- Utilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta per finalità sociali e di utilità pubblica.
“La Regione Calabria ha evidenziato, in apertura dei lavori, il presidente dell’Assemblea Regionale Calabrese, Filippo Mancuso, sta lavorando attivamente per contrastare questo fenomeno, attraverso la ridistribuzione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e la promozione di progetti di economia sociale e solidale”.
“I giornalisti, ha sottolineato Giuseppe Soluri, Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti hanno un ruolo fondamentale nel denunciare il lavoro nero e nel sensibilizzare l’opinione pubblica su questa piaga sociale, ma devono nel loro racconto giornalistico descrivere correttamente la complessa realtà dell’agricoltura calabrese, che è caratterizzata sì da fenomeni che frenano lo sviluppo, ma anche nobilitata da comportamenti virtuosi che mettono in risalto il valore delle sue produzioni caratterizzate dalla prevalenza di colture tradizionali e da una significativa presenza di prodotti DOP e IGP”.
Il settore, tuttavia, deve fare i conti con sfide importanti, come i cambiamenti climatici, la concorrenza internazionale e l’invecchiamento della popolazione agricola. In questo contesto, “la formazione dei giornalisti, ha concluso Soluri, diventa strumento fondamentale per raccontare le storie di chi lavora la terra e per promuovere la cultura dello sviluppo sostenibile del settore”.
Giorgio Piazza, presidente di Fondazione Enpaia, nelle sue anticipazioni del corso di formazione, ha evidenziato come l’Ente sia fortemente impegnato nella lotta al lavoro sommerso, offrendo servizi e strumenti per promuovere la regolarizzazione del lavoro e tutelare i diritti dei lavoratori agricoli. Francesco Gagliardi, responsabile comunicazione di Fondazione Enpaia, ha sottolineato come gli investimenti strategici dell’Ente stiano contribuendo a creare un sistema economico più equo e sostenibile, contrastando il lavoro sommerso in favore della legalità.
Massimo Fiorio, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha collegato il nuovo welfare come strumento di legalità per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso. Fiorio ha evidenziato come un sistema di protezione sociale efficiente possa disincentivare il ricorso al lavoro nero. In sintesi, l’agricoltura sociale: crea nuovi posti di lavoro: Soprattutto per le categorie più svantaggiate; valorizza il territorio: Promuove lo sviluppo locale e la sostenibilità ambientale; migliora la qualità della vita: “Offre servizi sociali e culturali alle comunità rurali e, ha aggiunto Florio, contribuisce ad un sistema di welfare più inclusivo raggiungendo le persone più fragili”.
Giuseppe Peleggi, direttore Rilevazioni Statistiche, Studi e Ricerche di Fondazione Enpaia, ha sottolineato l’importanza di utilizzare correttamente i dati e le nuove tecnologie per contrastare il lavoro sommerso e promuovere la trasparenza nei rapporti di lavoro. “Il linguaggio, la nostra più potente tecnologia, è ora plasmato dall’IA”, ha affermato Peleggi. “Strumenti come ChatGPT stanno rivoluzionando la comunicazione, ma allo stesso tempo sollevano preoccupazioni sulla manipolazione delle informazioni e sulla libertà di espressione.” Secondo Peleggi, è fondamentale sviluppare una consapevolezza critica nei confronti dell’IA e dei suoi impatti sulla comunicazione. “Dobbiamo imparare a navigare in questo mare di dati, distinguendo le notizie vere dalle fake news e prendendo le nostre decisioni in modo consapevole; la sfida che abbiamo di fronte, è quella di comprendere appieno le potenzialità e i rischi di queste nuove tecnologie”.
Il corso di formazione in sintesi ha offerto l’opportunità di riflettere sui possibili sviluppi positivi del nuovo Welfare inteso come nuovo strumento per combattere la povertà e l’esclusione sociale, e l’impatto positivo che l’intelligenza artificiale può prevedere sul mondo del lavoro e su quello delle connessioni e della stessa informazione.
Un apprezzato riconoscimento dell’impegno di Fondazione Enpaia è giunto durante i lavori da parte dell’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Alta Formazione, Tutela dell’Ambiente, Turismo, Giovanni Calabrese, che ha sottolineato il pregio di trattare una tematica delicata che apre uno spiraglio di confronto per determinare azioni concrete contro il lavoro irregolare e lo sfruttamento. Comportamenti virtuosi in linea con le politiche attive del Governo regionale.
“Il lavoro sommerso, ha ribadito l’assessore regionale Giovanni Calabrese, è una piaga che colpisce profondamente la regione Calabria, minando i diritti dei lavoratori, sottraendo risorse al sistema previdenziale e rallentando lo sviluppo economico. Abbiamo dati allarmanti che non possono lasciarci indifferenti. È una sfida che va affrontata con coraggio e con strumenti adeguati, perché combattere il lavoro nero significa difendere la dignità delle persone, garantire equità e promuovere sviluppo sostenibile”.
La Regione Calabria ha deciso di mettere in campo misure concrete per contrastare il fenomeno, con azioni finanziate con il PR FESR-FSE+ Calabria 2021-2027 con l’obiettivo di: ridurre il lavoro irregolare, creando posti di lavoro regolari e tracciabili, rafforzare l’occupazione giovanile, promuovere l’innovazione e la sostenibilità, incoraggiando attività imprenditoriali che guardino al futuro.
Il corso che ha sviluppato 8 tappe in altrettante regioni d’Italia è inserito nell’ambito della formazione continua prevista dai commi 1 e 2 dell’articolo 7 del DPR 137 del 2012. Attraverso questa iniziativa Fondazione Enpaia ha formato su questi temi oltre 350 giornalisti in tutta Italia nel 2024, offrendo loro nuovi strumenti per affrontare le sfide del giornalismo economico e sociale
Nello specifico, la formazione svoltasi a Reggio Calabria è stata occasione di confronto e di crescita professionale. Ha riscosso, il plauso delle istituzioni e critiche molto positive orientate a creare una rete di giornalisti sempre più preparati e consapevoli delle sfide del settore agricolo.
Ulteriori informazioni nei riferimenti di seguito riportati.
- DGR n. 574 del 24.10.2024_Approvazione Piano di settore per la valorizzazione dei beni confiscati
- https://www.regione.calabria.it/wp-content/uploads/2024/10/DGR-N.-574-DEL-24-OTT-2024_compressed.pdf
Nel suo saluto conclusivo Massimo Gargano direttore Generale di Anbi, intervenuto in qualità di CdA di Fondazione Enpaia ha sottolineato come il ruolo della bonifica in Calabria rappresenti una delle priorità dell’azione di ripresa e resilienza cui ANBI guarda con interesse per la tutela dei diritti del lavoro in agricoltura.
Gargano ha definito la bonifica “un segmento distintivo del sistema agroalimentare italiano che ha la capacità di unire tradizione e innovazione, creando un valore aggiunto che va ben oltre il prodotto finale grazie al lavoro competente di operatori che sono considerati protagonisti e non semplici esecutori.”
“Il nostro Paese, ha concluso il DG Massimo Gargano, ha saputo creare un ecosistema agroalimentare che va oltre la semplice produzione. L’Italia, infatti, offre esperienze lavorative significative e valorizza la qualità dei prodotti lungo tutta la filiera. In questa quadro si inserisce l’esperienza ed il lavoro di ANBI, modello unico in Europa, che il mondo della ricerca scientifica studia per replicare in altre realtà i suoi benefici ed i suoi servizi”.