Roma – Dal 1971, a seguito di una Convenzione con ANBI e SNEBI, la Fondazione Enpaia si occupa della gestione del fondo di accantonamento del trattamento di quiescenza dei dipendenti dei consorzi di bonifica. Il decreto legislativo n°509 del 1994 ha incluso l’Enpaia tra gli Enti previdenziali che, in virtù della loro autonomia finanziaria, potevano essere privatizzati. Il 23 giugno 1995, nasce la Fondazione Enpaia, Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, che in veste privatistica, ancorché vigilata, continua a gestire le forme di previdenza obbligatoria (Fondo T.F.R., Fondo di previdenza, Assicurazione infortuni) di cui alla legge 1655/62).
Nella road map dei corsi professionali di formazione per i giornalisti italiani, il Direttore Generale dell’ANBI, Massimo Gargano è intervenuto in qualità di esperto e di membro del CdA di Fondazione Enpaia per sviluppare un intervento a sostegno della mission di Enpaia, ma anche per puntualizzare un impegno a tutela del territorio e del made in Italy agroalimentare svolto dai Consorzi di Bonifica di questo Paese. Dal suo intervento è scaturita un’intervista su temi di attualità che vi proponiamo di seguito.
D: Direttore Gargano, i Consorzi di bonifica svolgono un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse idriche e nella tutela del territorio. Potrebbe illustrarci brevemente quali sono le principali attività che vengono svolte dai Consorzi e quali sono i benefici che ne derivano per il Paese?
R: Prima di tutto mi consenta di rivolgere un ringraziamento alla Presidenza ed alla Direzione della Fondazione Enpaia nonché alla Direzione di Previdenza Agricola per l’opportunità di questa intervista. Beh, può dirlo forte! I Consorzi di Bonifica svolgono un’attività polifunzionale, cruciale per la sicurezza del territorio, l’ambiente e l’alimentazione del Paese.
Le nostre principali attività riguardano la realizzazione e gestione di opere di difesa e regolazione idraulica, di opere di provvista e utilizzazione delle acque a prevalente uso irriguo, interventi di salvaguardia ambientale, la produzione di energia rinnovabile, soprattutto idroelettrica e fotovoltaica. Grazie a questi interventi, garantiamo la sicurezza territoriale, contribuiamo allo sviluppo economico sostenibile e tuteliamo l’ambiente, in linea con gli obiettivi di Agenda 2030.
D: Il tema della sostenibilità ambientale è sempre più attuale. In che modo i Consorzi di Bonifica stanno contribuendo ad una gestione sostenibile delle risorse idriche ed a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici?
R: La sostenibilità è al centro delle nostre azioni. Stiamo investendo in tecnologie innovative per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Inoltre, promuoviamo la produzione di energia da fonti rinnovabili come l’idroelettrico ed il fotovoltaico. Attraverso progetti di rinaturalizzazione, riforestazione e creazione di aree umide, contribuiamo a migliorare la biodiversità ed a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Il programma volontario di certificazione dell’uso sostenibile dell’acqua, “Gocciaverde“, è un ulteriore esempio del nostro impegno in questa direzione.
D: L’agricoltura italiana è fortemente legata all’irrigazione. Quali sono le principali sfide che il settore agricolo deve affrontare in termini di disponibilità idrica e come i Consorzi di Bonifica possono fornire una risposta efficace?
R: L’agricoltura italiana dipende fortemente dall’irrigazione, ma dobbiamo confrontarci con sfide importanti come la scarsità idrica e la necessità di un uso più efficiente delle risorse. I Consorzi di Bonifica hanno già investito e stanno investendo, sempre di più, in sistemi di irrigazione di precisione, come IRRIFRAME, che permettono di ottimizzare l’utilizzo dell’acqua e di ridurre gli sprechi. Inoltre, stiamo promuovendo la realizzazione di piccoli e medi invasi per incrementare la disponibilità
D: Il tema del deflusso ecologico è molto dibattuto. Qual è la posizione dell’ANBI rispetto a questa normativa e quali sono le principali preoccupazioni per il settore agricolo?
R: L’ANBI riconosce l’importanza del deflusso ecologico per la tutela degli ecosistemi fluviali, ma riteniamo che sia necessario trovare un equilibrio tra la tutela ambientale e le esigenze del settore agricolo. Abbiamo proposto alcune soluzioni, come la concessione di moratorie e deroghe temporanee in situazioni di particolare criticità, per evitare danni irreparabili all’agricoltura italiana. Inoltre, stiamo promuovendo il riuso delle acque reflue depurate come strumento per aumentare la disponibilità idrica.
D: Quali sono i principali obiettivi futuri dei Consorzi di Bonifica e quali sono le sfide che dovranno affrontare nei prossimi anni?
R: I nostri obiettivi futuri riguardano la realizzazione di piccoli e medi invasi per aumentare la disponibilità idrica, la promozione delle energie rinnovabili, la tutela dell’ambiente e la digitalizzazione dei servizi. Le sfide che dovremo affrontare sono legate ai cambiamenti climatici, alla scarsità idrica, alla necessità di adeguare le infrastrutture esistenti e alla competitività del settore agricolo. Siamo convinti che i Consorzi di Bonifica giocheranno un ruolo fondamentale nello sviluppo sostenibile del nostro Paese. Ma dobbiamo essere consapevoli che per svolgere questo ruolo ci vogliono risorse adeguate alle nuove esigenze dettate dai cambiamenti climatici. Il Paese non può continuare a vivere in un clima di emergenza. La cultura dell’emergenza non appartiene ai Consorzi di Bonifica che sono a tutti gli effetti realtà territoriali consortili di “prevenzione civile”.
Ecco se tutti incominciassero a pensare in questo modo considerando la mission dei Consorzi di Bonifica un bene materiale del patrimonio universale per sostenere il quale servono risorse strutturali avremmo già risolto una buona parte dei nostri problemi.