Le dinamiche demografiche che caratterizzano il nostro Paese stanno gradualmente determinando un incremento della distribuzione della popolazione nelle fasce di età più elevate e trasformando conseguentemente la forma della piramide demografica. Tale andamento, che caratterizza tutta l’Unione Europea, è particolarmente evidente nel nostro Paese: i dati Eurostat 2023 rappresentano come l’Italia sia ultima per soggetti under 14 (circa 12,4% della popolazione) e prima per over 65 (circa 24% della popolazione). Le ragioni di questi andamenti sono connesse al progressivo aumento dell’aspettativa di vita alla nascita e alla riduzione del tasso di natalità, dinamiche che hanno determinato una transizione verso una struttura demografica sempre più anziana.
Gli andamenti degli indicatori relativi allo stato di salute della popolazione, pur registrando una dinamica positiva, non mostrano incrementi tali da neutralizzare l’impatto che la transizione verso una struttura demografica più anziana avrà sui costi a carico del SSN per far fronte a un aumento delle patologie più strettamente legate alla vita anziana.
Dato il quadro d’insieme diventa sempre più importante che gli investitori di welfare, intesi come Fondi pensione, Casse di previdenza e Fondi sanitari si adoperino al fine di avviare una collaborazione che sia il più possibile virtuosa con il Servizio Sanitario Nazionale in relazione al tema della tutela socioassistenziale e, più in generale, della fragilità. In un contesto normativo in continuo movimento (cfr legge delega 33/2023 e conseguente Dlgs 29/2024 e Dlgs 62/2024 sulla disabilità) che rivisiterà gli assetti del welfare state in tema di fragilità e non autosufficienza, gli operatori di welfare dovranno essere in grado di avviare una riflessione sul proprio ruolo e cogliere sfide e opportunità che ne deriveranno.
Numerose e diversificate sono ad oggi le iniziative presenti nell’offerta di Fondi pensione, Casse di previdenza e Fondi sanitari.
I Fondi pensione storicamente approcciano al tema della fragilità attraverso supporti che intervengono sia in fase di accumulo che al momento del pensionamento. Prima della maturazione dei requisiti pensionistici è a volte prevista la possibilità per l’iscritto di aderire a differenti tipologie di prestazioni accessorie. A livello normativo vi sono due riferimenti utili per comprendere il ruolo dei Fondi pensione in tal senso. Il Dlgs 252/2005, Art. 6, comma 5 stabilisce che per questa tipologia di coperture i Fondi pensione debbano far riferimento a un soggetto assicurativo. Al momento del pensionamento è sovente prevista la possibilità di aderire a una rendita con opzione Long Term Care (LTC). Mentre il Dlgs 252/2005, art. 6, comma 3,4 stabilisce che per l’erogazione delle rendite i fondi pensione possano far riferimento a un soggetto assicurativo oppure erogarle direttamente purché si dotino di una funzione attuariale e si adeguino alle disposizioni di cui all’art. 7-bis dello stesso decreto. Tra le prestazioni accessorie legate alla fragilità spiccano l’invalidità, la LTC e la copertura per dread disease.
Le Casse di previdenza offrono una serie molto diversificata di prestazioni socioassistenziali, individuate annualmente entro un plafond stabilito dall’ente. Tali prestazioni possono essere gestite direttamente o attraverso convenzionamenti con imprese assicuratrici, in alcuni casi sono stipulate convenzioni direttamente con le strutture erogatrici.