Con l’approvazione del disegno di legge capitali (legge 5 marzo 2024, n. 21) sono state approvate diverse misure tra le quali in questo articolo segnaliamo in modo particolare l’art. 25 che amplia il novero delle materie oggetto di approfondimento nel ciclo scolastico nell’ambito dell’educazione civica
La novella legislativa interviene sugli artt. 1 e 3 del D.Lgs. 92/2019 che ha riformato e regola in modo organico, appunto, l’insegnamento scolastico dell’educazione civica.
All’art. 1, relativo ai principi dell’educazione civica, nel ribadire che l’educazione civica contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri, si precisa che assume rilevanza anche la partecipazione consapevole alla vita economica del Paese.
Tra gli argomenti oggetto di educazione civica da trattare nelle istituzioni scolastiche, l’aspetto centrale resta la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea, con l’obiettivo di promuovere la condivisione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale. A questi elementi si aggiunge ora il diritto alla salute, al benessere della persona, al risparmio e all’investimento, all’educazione finanziaria e assicurativa e alla pianificazione previdenziale, anche con riferimento all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali di gestione del denaro, alle nuove forme di economia e finanza sostenibile e alla cultura d’impresa.
Il tema dell’educazione finanziaria e previdenziale torna poi nell’art. 3, nella parte in cui, assegnando al Ministero dell’istruzione e del Merito (MIM) il compito di definire le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, alle tematiche più storiche (Costituzione, elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro, educazione ambientale e alla legalità, protezione civile) si aggiunge l’educazione finanziaria e assicurativa e pianificazione previdenziale, anche con riferimento all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali di gestione del denaro e alle nuove forme di economia e finanza sostenibile (lett. h-bis).
È poi previsto che per queste ultime materie il MIM determini i contenuti d’intesa con la Banca d’Italia, la Consob, l’Ivass e la Covip, sentito il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin) e le associazioni maggiormente rappresentative degli operatori e degli utenti bancari, finanziari e assicurativi.
Si aggiunge quindi un nuovo importante tassello per la crescita della conoscenza da parte dei futuri cittadini. Come abbiamo più volte sostenuto su queste pagine, la cultura previdenziale deve essere compagna di viaggio di tutti i lavoratori, in particolare quelli appartenenti al metodo di calcolo contributivo, per meglio comprendere come impostare il proprio percorso personale che porterà ad una pensione adeguata, composta da primo pilastro (previdenza obbligatoria) e secondo pilastro (previdenza complementare).
L’auspicio è che questa modifica legislativa possa dare effettivo maggior impulso alle iniziative a riguardo. Tra le tante, si ricordano il portale www.quellocheconta.it e l’Ottobre per l’educazione finanziaria e previdenziale a cura del Comitato Edufin.
Certamente come sistema Italia si poteva e si doveva far prima, ma come diceva il mastro Manzi, non è mai troppo tardi. Anche per l’educazione previdenziale.