L’assemblea annuale di Anbi, che si è tenuta a Roma ad inizio luglio, si è concentrata sul tema della sicurezza legato a quello della disponibilità dell’acqua e alle tecniche innovative per la sua distribuzione a vantaggio delle imprese del made in Italy agroalimentare. Due giornate di confronto e di dibattito sui temi legati alle azioni di contrasto al dissesto idrogeologico e alla siccità, che sono le principali conseguenze dovute ai cambiamenti climatici, insieme a tutta la classe dirigente dell’Anbi, i vertici dei 142 Consorzi associati, le istituzioni europee, nazionali e regionali, i rappresentanti delle associazioni di categoria e gli stakeholders.
Durante i lavori, è intervenuto anche Giorgio Piazza, Presidente di Enpaia, che ha voluto ricordare il percorso di grande qualità tra la Fondazione e l’Anbi-Snebi: «Una storia importante, antica, ma è una storia di grande successo. Correva l’anno 1971, quando ci fu la prima sottoscrizione di questa importante Convenzione che ha sotteso un lavoro di grandissima qualità. È frutto – ha detto Piazza – di un lavoro lungimirante e tale strumento ha accompagnato, e accompagna tuttora, i Consorzi anche in questi momenti di grande difficoltà, perché prevede tutele importanti per il futuro del patrimonio più grande che i Consorzi hanno, che sono i loro dipendenti ed il loro capitale umano».
La Convenzione è stata rinnovata il 13 febbraio del 2019 e al 31 dicembre 2022 sono risultati iscritti 123 consorzi, che vuol dire 219 lavoratori tutelati, un numero anche in crescita del 3,2%, 151 quadri e 182 dirigenti. «Enpaia investe anche le risorse della Gestione speciale e nel 2021 abbiamo conseguito il risultato più importante della nostra storia, raggiungendo un incremento pari al 4,88%. Poi è arrivato il 2022 e, nonostante l’inflazione dovuta alla guerra, siamo riusciti a difenderci bene con un 2,4%. Siamo – ha dichiarato il Presidente – una delle poche casse, compresa la Gestione speciale interna ad Enpaia, che hanno avuto questi risultati, frutto di un lavoro veramente importante, di controllo, di monitoraggio di tutti questi stock di investimenti. Ma quello che conta, e sono i numeri a testimoniarlo, è che – ha proseguito Piazza, facendo riferimento alla Gestione speciale – il nostro cosiddetto salvadanaio, ossia la riserva tecnica, per Convenzione dovrebbe stare tra il 10 e il 50% dell’ammontare del Tfr maturato sta quasi al 40%. Questo è sinonimo di buonissima gestione che dà una grande tranquillità ai nostri lavoratori. Efficaci misure di tutela previdenziale danno un fortissimo segno di legalità al lavoro e questo credo che sia un dato importante. Questa è l’essenza positiva della Convenzione e del rapporto molto forte Enpaia-Anbi».
Da quando è stata rinnovata la Convenzione, nel 2019, ci sono state nuove adesioni «e naturalmente sono avvenute perché si è percepito l’efficacia di una reale protezione sociale del lavoro in momenti particolari del nostro capitale umano come la malattia. In momenti delicati avere una garanzia generata dalla Convenzione credo sia un fatto importante».
In conclusione al suo intervento, Giorgio Piazza ha lanciato un monito al Governo: «Se magari un po’ di attenzione per il nostro settore venisse anche dalla politica sbloccando importantissimi fondi, noi saremmo una grande opportunità per il nostro Paese, capaci di spendere bene i soldi per la sicurezza del territorio».