La situazione economica che stiamo vivendo, caratterizzata da un aumento dei prezzi che spinge in alto l’inflazione, influenzata ancora dal conflitto tra Russia e Ucraina e dalle difficoltà generate dalla pandemia; non è entusiasmante ma neppure deprimente. Nonostante le gravi difficoltà di contesto, Enpaia è sempre riuscita ad avere un approccio positivo al susseguirsi delle varie vicende. Un esordio complesso, annunciato già alla fine del 2018 che era stato un anno complicato per il mercato (sia azionario che obbligazionario), poi proseguito negli anni successivi con le criticità emerse prima con la pandemia e poi con la guerra nell’Europa dell’Est, con esiti ancora non prevedibili, che comunque ci ha visti pronti a far fronte alla contingenza.
Oggi Enpaia è un attore attivo sul mercato, essendo in grado di reagire in maniera molto rapida ai cambiamenti che il mercato stesso impone. Un chiaro segnale di come la nostra Fondazione stia riprendendo ciò che aveva dismesso, è dato dagli investimenti in titoli di Stato, che fino a poco tempo fa non avevano alcun rendimento e che ora sono tornati in portafoglio. Ma un altro segnale è costituito dalla gestione del patrimonio immobiliare. Enpaia ha infatti avviato una modifica strutturale della composizione del proprio portafoglio immobiliare peraltro già messa in atto da numerose Casse Previdenziali.
La strategia consiste nella diversificazione degli investimenti di questa importante asset class sia a livello geografico sia a livello di destinazione d’uso. Al fine di strutturare un programma di investimenti coerente con questa strategia è stata promossa una dismissione del patrimonio con regole e procedure chiare approvate dal Cda. Successivamente è stato approvato un programma pluriennale di investimenti che prevede l’impiego crescente nei cosiddetti investimenti indiretti ovvero in Fondi Immobiliari.
Già dal 2020 è stata stretta una partnership con il Gruppo Generali per la condivisione delle opportunità di investimento sfociata nell’adesione al fondo Rubens proprietario della torre PWC a Milano. Una seconda operazione, sempre in condivisione con Generali, è stata replicata nel 2022 con l’investimento nel Fondo Fleur che ha investito nelle moderne sedi di Accenture e BNP Paribas sempre a Milano.
E’ evidente che questi due investimenti, scaturiti dalla suddetta partnership sono indicativi della nuova strategia politica adottata dalla Fondazione, una politica coraggiosa ma anche attenta e prudente, dal momento che condividere la scelta operativa dell’investimento con un primario partner significa anche socializzare le valutazioni sottesa all’analisi del rischio che tale scelta ha confortato. Quegli investimenti sono peraltro connotati da importanti fattori qualitativi che verranno applicati per tutte le nuove operazioni, ovvero impieghi con primarie società di gestione e tenants in manufatti moderni di nuova concezione puntando anche, con un’adeguata attenzione, ad una diversificazione geografico/territoriale e a scelte meno monodirezionali rispetto alla destinazione d’uso dei beni da acquisire.
Un altro obiettivo primario nella nuova politica degli impieghi è quello di investire in operazioni con ritorni coerenti ed una politica rischio rendimento il più possibile contenuta. Queste caratteristiche potranno dare un contributo determinante alla stabilità dei rendimenti e alla diversificazione dei rischi. E questo ci permette di guardare al futuro in modo abbastanza sereno. Personalmente sono convinto che l’economia ripartirà, l’ha già dimostrato. Basta guardare indietro, alle crisi economico-finanziarie dei primi anni 2000, che hanno filtrato tutta la compagine imprenditoriale italiana: da una parte c’è stato chi, non riuscendo ad affrontare le crisi, ha preferito andare via dal Paese, dall’altra, invece, c’è stato chi ha dimostrato resilienza nel fronteggiare le difficoltà e capacità nell’esplorare i mercati. E credo che accadrà la stessa cosa anche questa volta.
I dati sulla crescita nei Paesi europei sono migliori delle attese. L’economia Ue, come ha sottolineato il Commissario Gentiloni pochi giorni fa, “pare avviata ad evitare la recessione anche nel primo trimestre 2023”. E anche l’economia italiana sembra in grado di riprendersi gradualmente evitando una recessione tecnica per il 2023.
Questi sono dati molto importanti, perché dimostrano come il sistema sia in grado di ripartire, dopo il rimbalzo del 2021 e un 2022 molto altalenante. Noi come Enpaia siamo attrezzati per seguire questa evoluzione adattandoci al contesto. E’ chiaro che non ci aspettiamo e non ci aspetteremo risultati come quelli del 2021, sicuramente dovremmo migliorare la performance 2022, che ha scontato significativamente l’aumento dell’inflazione. Noi, comunque, riusciremo ad avere un bilancio in positivo che è un segnale non trascurabile anche nel nostro mondo delle Casse di previdenza. Chiuderemo, infatti, con un bilancio leggermente positivo, pronti a seguire comunque l’evoluzione dei mercati per ottenere risultati migliori.
Le dotazioni strumentali, il personale e la capacità di controllo ce l’abbiamo e questo fa ben sperare.