La Fondazione Enpaia ha presentato la Relazione Annuale 2021 al Parlamento, il 13 dicembre a Roma nella sala Zuccari del Senato, sfoggiando risultati invidiabili nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia e incassando l’apprezzamento dei rappresentati della parti sociali (sindacali e datoriali) e delle istituzioni.
Nonostante le difficoltà senza precedenti dovute alla pandemia – ha spiegato il Presidente di Enpaia Giorgio Piazza nel suo intervento – i risultati ottenuti finora dalla Fondazione testimoniano l’efficacia del lavoro svolto. Il 2020, infatti, si è chiuso con la migliore performance degli ultimi anni con 38.698 lavoratori iscritti (+1% rispetto al 2019), impiegati presso 8.626 aziende (+1,6%); il 53% dei quali sono di genere maschile, il 47% femminile, a dimostrazione del consolidamento della riduzione del gender gap, con le donne che rappresentano la maggioranza degli iscritti nelle classi di età fino a 50 anni. L’Emilia-Romagna si conferma la Regione con più adesioni attive, oltre 6.000, seguita da Veneto, Toscana e Lombardia.
Nel 2020 la Fondazione ha erogato prestazioni agli iscritti per 146.684.027 euro, in aumento del 4% rispetto al 2019. L’esercizio si è chiuso con un avanzo economico di oltre 17 milioni di euro (+18% rispetto al 2019), dovuto in prevalenza alla migliore performance della gestione finanziaria, che ha registrato un +3,7%, in progresso di un punto percentuale rispetto al 2019.
Nel complesso il patrimonio di ENPAIA, a valori di mercato, si è assestato a 2.268.381.698 euro; la redditività è stata pari a +2,8%, in crescita rispetto al 2019 quando era stata pari a 2,1%.
Inoltre il 2021- ha sottolineato Piazza – si sta rivelando un anno significativo per la Fondazione: aumentano gli iscritti (39.244, +0,2% rispetto al 2020) e note positive arrivano nell’accertamento e riscossione dei contributi e nella gestione finanziaria e immobiliare. In particolare, il Presidente Enpaia ha citato a proposito il perfezionamento della negoziazione per l’acquisto della Torre PwC a Milano, con il conseguimento di un rendimento netto del 4,8%, evidenziando che la redditività attesa dalla gestione immobiliare per il 2021 è pari a 5,93%, in netto miglioramento rispetto all’1,65% del 2020.
La Fondazione, poi, si è impegnata e continuerà a farlo in futuro, a supportare le aziende e gli iscritti nella gestione della crisi. Ha infatti sospeso il versamento dei contributi per il periodo dall’8 marzo al 30 settembre 2020, con la possibilità per le aziende di rateizzare i versamenti sospesi a partire da ottobre in 5 rate mensili. Anche l’investimento di parte degli attivi in attività mission related, deliberato nei mesi scorsi e in fase di attuazione, assume una nuova caratterizzazione alla luce della pandemia ed ENPAIA è comunque pronta a valutare l’adozione di ulteriori misure a sostegno del settore.
Dalla Relazione Annuale 2021 emerge anche la necessità che le autorità politiche e di governo operino per incentivare ulteriormente la mobilitazione delle risorse dei soggetti privati per la ripresa economica. Perdurano, infatti, le storture che appesantiscono il regime fiscale degli Enti di previdenza privati – si legge nel testo – rispetto a quanto previsto per i Fondi pensione di cui al D. Lgs. 252/2005. Anche se in entrambi i casi si tratta di strumenti ideati per l’accumulazione previdenziale, la fiscalità di vantaggio applicata ai Fondi pensione è più favorevole rispetto a quella prevista per gli Enti di previdenza privati.
La distorsione riguarda sia l’aliquota applicata per la tassazione dei rendimenti derivanti da investimenti diversi dai titoli di Stato (26% per le Casse di previdenza rispetto al 20% applicato agli schemi di secondo pilastro), sia le modalità d’imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche (al netto dei rendimenti conseguiti per i Fondi pensione, al lordo dei rendimenti per le Casse di previdenza). In questo modo, la redditività realizzata dagli Enti di previdenza privati è soggetta ad una duplice tassazione. “Il legislatore – è la conclusione espressa da Piazza – dovrebbe farsi carico di questa ingiusta penalizzazione e rimuoverla quanto prima”.
Altro tema da affrontare – viene sottolineato nella Relazione – è quello della revisione dell’assetto di vigilanza a cui è sottoposta la Fondazione ENPAIA, al pari degli Enti di cui ai D. Lgs. 509/1994 e al D. Lgs 103/1996. I soggetti in questione soggiacciono ad un sistema di vigilanza complesso e articolato e una sua revisione legislativa potrebbe portare a una più efficace attività di controllo, tesa, in un’ottica risk based, alla prevenzione di scelte non coerenti con le finalità istituzionali degli Enti piuttosto che alle sanzioni ex post, che non riducono di fatto gli effetti negativi di tali scelte.
Nella Relazione Annuale si sottolinea il ruolo prezioso dei soggetti privati che, insieme allo Stato, hanno permesso un livello di welfare decisivo nella protezione dai rischi sociali dovuti all’emergenza sanitaria. Al riguardo – ha detto Piazza – la seconda edizione dell’Osservatorio del mondo agricolo ENPAIA-Censis ha messo in risalto come gli italiani siano sempre più convinti che in futuro la copertura dei bisogni sociali sarà assicurata da un mix di soggetti, costituito da Stato, no profit e privato. Accanto all’operatore pubblico occorre dunque coinvolgere altri due canali di finanziamento: il risparmio delle famiglie e le risorse degli investitori istituzionali, che, nel periodo pre-pandemico, tra Casse privatizzate, fondi pensione e di sanità integrativa nel 2019 disponevano di un patrimonio di 280 miliardi di euro, a cui aggiungere 66 miliardi relativi al welfare privato e 591 miliardi alle compagnie assicurative.
Investimenti, sostenibilità e welfare – ha concluso Piazza -sono i tre pilastri ai quali è ancorata l’azione della Fondazione ENPAIA, orientata nella consapevolezza delle ricadute positive per i suoi stakeholders in termini di redditività degli investimenti e di uscita dalla recessione delle imprese del comparto agricolo, dei territori e delle comunità in cui sono inserite.
Il Direttore Generale di ENPAIA Roberto Diacetti, dal canto suo, ha fatto rilevare come la Fondazione ENPAIA presenti risultati che evidenziano stabilità economica e trend in crescita: “Aumentano le aziende e gli iscritti attivi. La gestione finanziaria, che ha segnato nel 2020 un rendimento del 3,6 %, si attesterà nel 2021 al 4,3%, dato – rimarca Diacetti – che colloca ENPAIA tra le Casse Previdenziali con le migliori performance. La gestione immobiliare è al centro di un complesso programma di turnaround caratterizzato da dismissioni di asset non strategici e acquisizione di immobili di prestigio come , ad esempio, il nostro recente acquisto del 50% della Torre PWC a Milano Citylife”.
Tutte positive le valutazioni suscitate dalla Relazione.
“Le Casse di previdenza – ha spiegato Federico Freni, Sottosegretario all’Economia e Finanze – rappresentano uno dei pilastri della società e del sistema economico italiani. Dalla Relazione emerge che la Fondazione ENPAIA è una ‘comunità’ virtuosa, che conferma anche nel 2021 una dinamica ascendente sia per quanto riguarda gli iscritti, sia per le prestazioni erogate. Anche per questa ragione – ha aggiuntp Freni – gli Enti previdenziali possono contribuire alla ripartenza del nostro Paese con investimenti in economia reale, in una fase in cui è fondamentale mettere in movimento risorse per il futuro”.
“La Fondazione ENPAIA – ha detto Francesco Battistoni, Sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali – è una realtà di mutualità sociale che nei periodi più duri della pandemia ha sostenuto i propri iscritti con provvedimenti di sostegno al reddito anteponendo al dato finanziario, quello sociale e solidale”. “Dalla Relazione – ha aggiunto – emerge come l’agricoltura e tutto l’indotto abbiano rappresentato e rappresentino un comparto strategico sul quale investire fortemente. In questi anni il settore ha mostrato il suo lato più resiliente e solidale sostenendo il Paese e i cittadini, e proprio per questo nella Legge di Bilancio come Mipaaf, abbiamo previsto di destinare 1 miliardo in più a tutta la filiera. Abbiamo pensato a misure innovative di sostegno come il Fondo di Mutualità Nazionale a copertura dei rischi catastrofali o le Assicurazioni agevolate. Misure di visione, che – ha concluso il sottosegretario – hanno la volontà di programmare e di sostenere l’agricoltura nei prossimi anni camminando nel solco dei presupposti del Green Deal, della strategia Farm to Fork e dell’Agenda 2030 dell’Onu”.
Secondo Tommaso Nannicini, Presidente della Commissione Parlamentare di Controllo sugli Enti di Previdenza, la Relazione annuale di Enpaia “è l’indicatore della direzione che il nostro sistema economico e previdenziale ha intrapreso, anche a causa della pandemia”. “Dalla crescita del PIL – ha detto – dipende la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale obbligatorio e la possibilità degli occupati di accedere alla previdenza complementare e facoltativa che consente di integrare la pensione obbligatoria con versamenti volontari. La legge di bilancio è la prima risposta che la classe politica deve dare al Paese: la revisione dell’IRPEF, la riduzione del cuneo fiscale e le scelte in materia pensionistica – ha concluso Nannicini – sono il primo tassello di un percorso che deve avere come stella polare la crescita del PIL”.
Il Presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, ha espresso “grande apprezzamento” per la relazione svolta dal presidente Giorgio Piazza, che fa di Enpaia “un esempio di buona pratica tra le casse previdenziali private aderenti all’Adepp. Un’associazione – ha detto – di circa 1,7 milioni di professionisti e con un portafoglio di più di 100 miliardi di euro, pronta a fare la propria parte nel processo di rilancio del Paese. Per fare questo però – ha aggiunto Oliveti – sarà necessaria in un prossimo futuro una ridefinizione delle deleghe assegnate alle casse stesse, in modo da rilanciarne l’autonomia, e non certo per metterne in discussione quell’assetto privatistico che ha invece dimostrato di poter funzionare in modo molto efficiente. Si dovrà inoltre rivedere la fiscalità attualmente applicata alle nostre casse – ha sottolineato anche il Presidente Adepp – che in questo momento risulta tra le più pesanti e punitive a livello europeo. In ogni caso gli impegni e gli investimenti futuri, dovranno avvenire all’interno di un approccio che, come presidente dell’Enpam, l’ente previdenziale di medici e odontoiatri, definisco di One Health, ovvero di interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, con la consapevolezza della necessità – ha concluso Oliveti – di operare in modo proattivo per anticipare i fenomeni che minano gli equilibri degli ecosistemi”.
Secondo Davide Granieri, Vice Presidente Nazionale Coldiretti, “la Fondazione ENPAIA ha mostrato grande capacità e flessibilità riuscendo a compiere scelte che hanno portato a risultati positivi rispetto al momento altamente difficile. Il grande lavoro di sintesi e condivisione – ha aggiunto Granieri – ha fatto sì che la Fondazione possa essere strumento utile alla crescita del settore. In tal senso – ha concluso il vicepresidente di Coldiretti -il ruolo svolto da ENPAIA è difficile ma al tempo stesso insostituibile per il mondo agricolo”.
“Siamo molto soddisfatti dei numeri presentati nella Relazione – ha affermato a sua volta Stefano Mantegazza, Segretario Generale UILA -. Ed è significativo – ha aggiunto – che il bilancio di ENPAIA del 2020 sia il migliore di sempre nonostante la pandemia. In tal senso, ENPAIA testimonia la resilienza del settore agricolo che in questi momenti difficili ha continuato a fornire prodotti di qualità. Considero il 2022 un anno straordinario dato che il nostro Paese e l’Europa hanno di fronte sfide importanti. Pertanto – ha concluso Mantegazza – occorre rafforzare e valorizzare il ruolo di Enpaia, posto che ha le capacità e potenzialità per rivolgersi a tutto il settore agricolo”.
“Il dato che emerge dalla Relazione ENPAIA 2021 relativo agli iscritti in crescita e alla solidità finanziaria e patrimoniale – ha detto in conclusione Sandro Gambuzza, Vice Presidente Confagricoltura – è particolarmente significativo. Il nostro auspicio – ha aggiunto – è che Enpaia possa diventare il polo previdenziale di tutto il settore Agricolo. Anche se il quadro normativo attuale ancora non lo consente – ha specificato Gambuzza -, si potrebbe partire dalla previdenza complementare. Perciò – ha concluso il vicepresidente di Confagricoltura – sarebbe necessaria una modifica del quadro normativo che consenta a ENPAIA di garantire prestazioni previdenziali integrative per tutti i lavoratori del settore agricolo”.
F.G.