di Antonio Pace, Amministratore Delegato di Fondo Italiano d’Investimento SGR
Da sempre, i cambiamenti di carattere esogeno, come la pandemia Covid-19, necessitano di un dispiegamento ingente di capitali di rischio: oggi capitali ce ne sono; tuttavia, per ottenere un maggiore impatto sull’economia reale, non bastano i soli capitali privati ma occorre una sinergia tra risorse pubbliche e private.
Il Private Equity: punto di congiunzione tra le risorse e l’economia reale
Negli anni, il mondo del private capital è cambiato, stravolgendo i paradigmi su cui era stato fondato e dimostrandosi sempre più strategico come motore di propulsione dell’economia reale. Se fino a vent’anni fa il venture capital e il private equity erano considerati strumenti avanguardistici, utilizzati dagli investitori consapevoli dell’elevata rischiosità e durata dell’investimento, oggi, invece, la prospettiva si è ribaltata, trainata sia dalla tecnologia che dal cambiamento del ruolo giocato dagli operatori di private equity. Da un lato, la tecnologia e il ritmo dell’avanzamento tecnologico, con le discontinuità di cui sono portatori, hanno in media accorciato gli orizzonti temporali degli investimenti e, dall’altro, il ruolo del private equity si è evoluto e non è più solo quello di affiancare l’imprenditore nella sua azione ordinaria ma, anche e soprattutto, quello di dare un respiro internazionale all’azienda, dimensionandola e dotandola di competenze necessarie per competere in ambiti tecnologici e geografici differenti.
La funzione del private capital, ampliatasi nel tempo, è rimasta cruciale e imprescindibile, oggi come allora, in quanto strumento capace di leggere oltre i macro-cicli, comprendendo quali tendenze siano irreversibili e indirizzando i cambiamenti di un’epoca a favore della crescita sostenibile delle economie dei Paesi.
Il ruolo di Fondo Italiano d’Investimento
Fondo Italiano d’Investimento, primo operatore istituzionale di private capital in Italia, si colloca in questo contesto prefiggendosi di aggregare capitali sia pubblici che privati a supporto delle eccellenze italiane che operano nelle industrie maggiormente strategiche per il Sistema-Paese, nelle quali il mondo degli investitori globali ritiene che l’Italia possa disporre di un vantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi.
L’Italia può contare su una serie di settori strategici e di punte d’eccellenza su cui fare perno per mobilitare investimenti, migliorare i profili occupazionali, investire su produzione e innovazione tecnologica con impatti di lungo periodo per il Paese. Tra questi settori imprescindibili, tra gli esempi virtuosi, noi vediamo il comparto Aerospace. L’Italia vanta, infatti, una nicchia d’eccellenza globale grazie ad una filiera ricca di competenze specifiche e tecnologie leader; contando molteplici sfaccettature, dall’aeronautica, all’elicotteristica militare e civile, fino allo spazio. Il mondo dell’aerospazio italiano è stimato valere oltre 16 miliardi di euro, con un valore dell’export di circa 8 miliardi di euro e oltre 200 mila addetti del settore. Fondo Italiano, tramite il “Fondo Italiano Consolidamento e Crescita”, ha segnato recentemente il suo ingresso in questo settore, siglando, insieme al fondo USA Stellex Capital, un accordo per rilevare una quota di maggioranza del Gruppo Mecaer Aviation Group, società italiana leader nel settore, dando il via al primo progetto di consolidamento di filiera del settore in Italia. Il progetto è focalizzato non solo sul consolidamento nazionale, ma anche in quei Paesi strategici per il rafforzamento delle competenze e l’ulteriore diversificazione della base clienti (Nord America, Francia, UK, Germania). Questo settore ha evidenti sinergie tecnologiche con un altro settore che seguiamo da vicino, cruciale anch’esso per il Paese, ovvero il comparto agroalimentare, la cui filiera estesa si colloca al primo posto per fatturato e numero di occupati tra le filiere estese italiane, contribuendo al 25% del PIL nazionale e dando lavoro a circa 4 milioni di persone. Nel 2020, inoltre, quello agroalimentare si è dimostrato il settore con miglior tenuta per variazione del valore aggiunto rispetto alle “4 A” del Made in Italy (i.e., Abbigliamento, Agroalimentare, Arredamento, Automobili). Fondo Italiano sta osservando da vicino il comparto e, tra i suoi nuovi strumenti, ha lanciato il “Fondo Italiano Agritech & Food”, strumento di investimento diretto dedicato a potenziare la leadership dell’agroalimentare italiano, favorendo aggregazioni e l’innovazione in tutte le sue forme lungo la filiera, con un focus specifico sulla sostenibilità.
La strategia di Fondo Italiano d’Investimento
Oggi, in un contesto storico di grande complessità, per continuare ad aggregare capitali è fondamentale sapere leggere le discontinuità, investendo su realtà che differenzino il nostro Paese dal resto del mondo e che possano crescere grazie alle iniezioni di capitale paziente e costruttivo. Fondo Italiano d’Investimento, come delineato nel Piano Industriale “Forward 2023”, è e continuerà ad essere impegnato a promuovere il ruolo del private capital, investendo nelle eccellenze italiane nei settori più strategici per il Paese, nel rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile, per dare, a coloro che vendono l’Italia all’estero, l’opportunità di crescere nel lungo periodo e di essere competitivi in Europa e nel mondo.