Cinquant’anni dall’accordo firmato il 9 giugno 1971 tra ENPAIA, l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura e SNEBI, il sindacato nazionale Enti Bonifica. A celebrare la ricorrenza un volume fotografico di 200 pagine, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, presentato a novembre all’Istituto Luigi Sturzo a Roma. Un accordo che ha istituito in seno a Enpaia la Gestione Speciale del fondo di accantonamento per il trattamento di quiescenza dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica, con un’aliquota contributiva dell’8,44% a carico del datore di lavoro.
“Crediamo in questo percorso – afferma il presidente di Enpaia Giorgio Piazza – cronaca di 50 anni di successo a tutela del lavoro e della parte fondamentale che costituisce i consorzi, ossia il loro personale. La convenzione, che è stata rinnovata già nel 2019 in anticipo sulla scadenza dei 50 anni, vuole continuare a garantire una sicurezza per la parte della previdenza, ma anche per un nuovo welfare”.
“Il sistema di bonifica – specifica Piazza – è un’eccellenza di questo Paese, è un settore abituato a progettare, gestire e rendicontare. Queste capacità dei sistemi di bonifica sono fondamentali per concretizzare quelle politiche che riguardano la sostenibilità e la sicurezza idraulica ed ambientale. Sarà questa la sfida dei prossimi 50 anni: i consorzi, oltre a svolgere il compito tipico della bonifica, dovranno essere volano di una fase di sviluppo basata sull’uso delle nuove tecnologie e soprattutto svolgere la funzione centrale di presidio ambientale come enti sovracomunali radicati sul territorio”.
“La fondazione Enpaia – conclude il presidente – continuerà ad essere sempre accanto ai lavoratori sul fronte delle tutele previdenziali e a sostegno dei consorzi per quanto riguarda gli investimenti nell’economia reale e nell’innovazione tecnologica”.
“Due anni fa ho concluso l’accordo sindacale con tutti i lavoratori agricoli – dichiara Alessandro Folli, presidente di Snebi, che conta 124 consorzi iscritti con un totale di 8.169 dipendenti – e spero che entro dicembre chiuderò anche l’accordo nazionale con i dirigenti, una notizia che farà sicuramente piacere ai dirigenti che lavorano in agricoltura”.
“L’acqua è molto importante in un periodo di cambiamenti climatici e il mondo agricolo la acquista, la utilizza e la restituisce all’ambiente senza costo che grava sull’umanità. La gestione dei canali vuol dire impegno e lavoro quotidiano”.
“In questi 50 anni – conclude Folli – abbiamo assistito ad una storica evoluzione delle tutele contrattuali e questo grazie anche alle organizzazioni sindacali. Per il futuro, i cambiamenti climatici impongono ai consorzi l’alleanza con gli enti pubblici per la regimentazione delle acque e per una risposta all’intero Paese”.
“Il modo migliore per celebrare questi 50 anni di convenzione – afferma il direttore generale di Enpaia, Roberto Diacetti – è comunicare ai dipendenti dei consorzi di bonifica il tasso di rivalutazione nel 2021 del 3,3%, che salirà oltre il 4% nel 2022. Sono tassi di rivalutazione importanti che Enpaia riesce a garantire con una gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare molto oculata, ma che guarda anche a prodotti alternativi oltre a quelli tradizionali. Tutto questo si inserisce in una valorizzazione del patrimonio con tassi di rischio totalmente accettabili per i nostri iscritti e quindi anche per i dipendenti dei consorzi di bonifica”.
“Il nostro obiettivo è proseguire con questa collaborazione – conclude Diacetti – nel segno della tutela dei lavoratori e dei cittadini abbiamo prorogato infatti di altri vent’anni l’accordo con l’obiettivo di rivederci per festeggiare i 70 anni”. Per contrastare la lotta al cambiamento climatico e favorire la transizione energetica, “oltre 450 operatori finanziari hanno promesso in questi giorni di voler investire nei prossimi trent’anni 100 miliardi di dollari, in questo quadro Enpaia vuole investire sull’economia reale e le infrastrutture, quindi anche nei sistemi irrigui”.
“I lavoratori sono il cuore pulsante dei consorzi di bonifica, impegnati quotidianamente a scrivere una pagina nuova per lasciare un Paese migliore alle giovani generazioni” – dichiara il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi – sottolineando che i dipendenti dei consorzi hanno migliorato le condizioni dei nostri territori e che contribuiranno a costruire il futuro e vincere le sfide decisive che ci attendono, come quella del cambiamento climatico. “Vogliamo continuare a investire e progettare opere. Quanto alle risorse destinate – specifica – crediamo che ci sia bisogno di uno sforzo ulteriore. Abbiamo progetti già pronti per il Pnrr”.
“Questo libro vuol far capire che il consorzio di bonifica non è un’impresa nel senso stretto della parola – dichiara Massimo Gargano, segretario nazionale Snebi – ma un soggetto che crea valori particolari, del territorio e per la sicurezza del cittadino”.
“Si lavora per la gestione di un bene collettivo come l’acqua – aggiunge – ma anche per il benessere e la sicurezza dei lavoratori. In questo momento ci è parso particolarmente significativo dimostrare con un volume, anche fotografico, come la sicurezza dei lavoratori si sia evoluta a favore di tutto il sistema, anche di imprese e cittadini”.
“Dalla firma della convenzione ad oggi i consorzi hanno svolto e continuano a svolgere un importante servizio di pubblica utilità – afferma Francesco Battistoni, sottosegretario delle Politiche Agricole – in un’ottica di sussidiarietà. E’ un settore che deve essere sempre più tutelato e sostenuto anche perché senza acqua non c’è agricoltura. Ci saranno molti fondi a disposizione nei prossimi anni e dovremo essere capaci e pronti a intercettare queste risorse. Abbiamo ancora dei territori dove non c’è acqua e questa deve essere la priorità, ma altrettanta attenzione deve essere rivolta all’innovazione tecnologica e l’agricoltura 4.0, perché questo bene prezioso va tutelato”.
“Enpaia rappresenta quello che può essere il paradigma vero di quello che è la previdenza – sostiene Concetta Ferrari, direttore generale Politiche previdenziali, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – così come intesa nell’articolo 38 della Costituzione, affinché lo Stato metta in atto tutte quelle tutele che solo nel tempo posso essere riconosciute come tali. Questo accordo è un valore aggiunto capace di attirare il concetto di mutualità che a volte sfugge all’ambito pubblico”.
Alessia Capeccioni