di Claudio Paitowsky, Presidente Confederdia
La sottoscrizione del rinnovo del Ccnl per i quadri ed impiegati agricoli, arrivata a inizio luglio, porta importanti novità e riconoscimenti. Oltre all’aumento retributivo del 2% sullo stipendio contrattuale mensile, che supera l’indice dei prezzi al consumo preso a riferimento nelle trattative contrattuali, che era dello 0,5% consolidato sul 2020 e dello 0,5% previsionale sul 2021, ha previsto per la prima volta, grazie alla disponibilità delle parti datoriali, una “una tantum”, come segnale di attenzione per le nostre professionalità, che non hanno interrotto per un solo istante il loro lavoro a favore della collettività, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia che tanto dolore ha provocato nel nostro Paese.
Ritengo che questo sia un contratto di svolta, un contratto che guarda al futuro, che ha posto le basi per un passo decisivo verso un ammodernamento ed una maggiore tutela dei quadri e degli impiegati delle aziende agricole.
Sono tanti i suoi punti qualificanti, primo dei quali a mio avviso il rilievo che si è voluto dare al rilancio della previdenza complementare, portando tutta la platea delle figure impiegatizie dentro Agrifondo, con una quota a totale carico del datore di lavoro, a partire dal 1° gennaio 2022. Confederdia si è battuta da sempre affinché la previdenza complementare diventasse un pilastro importante ed essenziale per la vita dei nostri quadri ed impiegati. Ricordo che la nostra Organizzazione fu antesignana, fin dagli anni ’80, della nascita del Fondo integrativo previdenziale FIA, i cui iscritti sono poi stati l’embrione per la costituzione, nel 2006, di Agrifondo. Ora, in attesa della verifica del progetto di rilancio da parte delle autorità vigilanti, grazie anche all’impegno profuso dai colleghi di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, la battaglia sembra vicina ad essere vinta. Importante sarà l’opera di sensibilizzazione ed informazione presso i colleghi, a cui la Fondazione Enpaia potrà contribuire non poco.
Dopo anni di discussione si darà vita, all’interno di EBAN (Ente Bilaterale Agricolo Nazionale), ad un comitato paritetico permanente che coordini e gestisca le attività bilaterali in favore dei quadri ed impiegati agricoli, in materia di salute e sicurezza, di promozione delle pari opportunità e politiche di genere, di welfare, formazione, mercato del lavoro e relazioni sindacali.
Altri punti del contratto assumono un elevato valore etico; penso all’introduzione dell’articolo sulla disciplina delle ferie solidali, che viene incontro alle necessità di colleghi che vivono momenti di gravi difficoltà. La possibilità di cedere le proprie ferie a titolo gratuito e su base volontaria ne sottolinea lo spirito solidaristico che si è voluto privilegiare.
Per quanto attiene alla materia delle pari opportunità, del contrasto alle molestie e alle violenze e in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro il contratto ha previsto importanti novità, che ribadiscono ed esaltano la necessità di rendere sempre più dignitosa la vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Inoltre mi preme sottolineare come la parte normativa si sia arricchita di nuove figure nel sistema classificatorio, che vengono incontro alle esigenze di ammodernamento delle aziende, ed in tema di formazione sia stata prevista l’istituzione presso For.Agri di un sistema di registrazione individuale delle competenze acquisite dal lavoratore, a seguito di corsi di formazione continua finanziati dal Fondo.
Gli attori di questo rinnovo si sono detti soddisfatti del lavoro svolto. Ora anche tutti gli indici macroeconomici denunciano che la ripresa è finalmente alle porte. L’agricoltura, come gli altri settori, risponderà positivamente al miglioramento delle condizioni a livello globale. Per i quadri e gli impiegati agricoli è il momento quindi di potenziare la loro qualità della vita e il prossimo appuntamento contrattuale dei rinnovi territoriali sarà l’occasione perché il cammino intrapreso da questo accordo prosegua.
Mi sia consentito, alla fine di queste poche righe, un ricordo personale.
Questo rinnovo è stato raggiunto anche grazie all’importante contributo di Giovanni Arretini, il nostro Presidente prematuramente scomparso, che partecipò alla stesura della piattaforma e alle prime riunioni di trattativa. Molto di questo contratto porta il frutto del suo lavoro e del suo impegno, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati alla bilateralità e alla cosiddetta Agricoltura 4.0. Sono sicuro che Giovanni avrebbe salutato con soddisfazione questo traguardo ed a lui vanno il nostro pensiero e la nostra gratitudine.