di Sergio Retini, Vicepresidente Fondazione Enpaia
Grande è l’aspettativa del mondo agricolo riposta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La dotazione di consistenti risorse finanziarie ne evidenzia infatti la centralità non solo in termini di sviluppo economico ma anche sociale e culturale. I provvedimenti previsti assegnano allo sviluppo sostenibile del nostro Paese un ruolo fondamentale, riconoscendo al settore Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell’acquacoltura l’importanza che merita, che può davvero rappresentare il volàno per la ripresa dell’ economia agricola e del Paese.
Le possibilità di accedere alle nuove risorse sono molteplici: da quelle destinate specificamente agli interventi agricoli a quelle più trasversali. L’ammodernamento dei nostri sistemi di produzione, in agricoltura e nell’ agroalimentare, passa necessariamente attraverso uno stretto legame con gli altri settori produttivi e con le reti logistiche; il sistema della qualità territoriale può crescere attraverso la valorizzazione delle filiere, della biodiversità e della digitalizzazione; entrambi sono oggetto di progetti importanti.
Così come il contrasto al dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche possono trovare la loro piena applicazione con opere importanti da realizzare. Centrale, poi, sarà tutto il sistema delle infrastrutture materiali e immateriali la cui espansione sarà imprescindibile non solo per il settore dell’agricoltura e dell’agroalimentare ma per tutto il sistema Paese. Il PNRR, insomma, può davvero rivelarsi un’occasione unica per cogliere obbiettivi importanti e per superare situazioni difficili, comprese le tante criticità del passato dovute in larga parte alla burocrazia ed alla lungaggine delle procedure per ogni iniziativa di sviluppo. Già i titoli delle 6 missioni delineate e le risorse assegnate, indicano la volontà di produrre un forte cambiamento rompendo definitivamente con le impostazioni del passato.
Le drammatiche conseguenze della pandemia da Covid 19, sia sul versante sanitario che economico, hanno colpito il nostro Paese in anticipo ed in misura superiore rispetto ai nostri partner europei determinando il più alto numero di decessi e la riduzione del prodotto interno lordo del 8,9% contro il -6,2% della UE. Se poi consideriamo la debolezza che presentava già da un decennio la nostra economia rispetto a quelle di Germania, Francia e Spagna, la situazione si è ulteriormente appesantita.
Un po’ di conforto rispetto a questo scenario, almeno per il mondo agricolo, ci è giunto nel frattempo dalla prima relazione dell’ Osservatorio Enpaia Censis. Il rapporto elaborato ha infatti evidenziato con alcuni aggettivi lo stato di salute della nostra agricoltura: importante per l’economia nazionale, dinamica, vitale e in buona salute. Un sistema che si è affermato negli anni come traino della filiera del cibo e protagonista d’eccellenza di economia , occupazione ed export.
Partendo da questi presupposti ecco come il PNRR e tutte le altre misure previste come l’assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (React EU) e il Fondo complementare possono davvero rivelarsi fondamentali per l’economia italiana grazie al protagonismo della nostra agricoltura.
Tutte le missioni delineate sono di fatto trasversali al sistema Paese. La missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” si concentra sui temi di maggior attualità per quanto riguarda il nostro settore mettendo a disposizione 5,27 Mld di Euro direttamente per l’agricoltura sostenibile e l’economia circolare. A questi si aggiungono ulteriori 54,20 Mld più trasversali come utilizzo, ma comunque fondamentali se consideriamo che circa il 28% sono assegnati per la tutela del territorio e della risorsa idrica, il 28% per l’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici e l’ulteriore 44% per la transizione energetica e la mobilità sostenibile.
Indubbiamente è questa una scommessa che l’Italia deve vincere, per essere più forte nell’Europa e nel Mondo, con un’agricoltura sempre più al centro e protagonista nel garantire un contributo significativo alla transizione ecologica e uno sviluppo economico sostenibile, dal punto di vista sociale e ambientale, rispettoso della vita delle persone e dell’ambiente naturale del Pianeta.