Sono in fase di emanazione, infatti, sia il decreto ministeriale che proroga l’obbligo di indicazione dell’origine per la pasta, il riso e il pomodoro, attualmente in corso di registrazione presso la Corte dei Conti, sia il decreto sull’origine di latte e formaggi, ora alla firma del Ministro dello Sviluppo economico. Infine, è stato di recente inviato a Bruxelles il decreto ministeriale riguardante l’origine delle carni suine trasformate, il cui termine di “stand still” terminerà il prossimo 2 luglio. A ribadirlo, in Commissione Agricoltura al Senato, è stato il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate rispondendo ad una interrogazione parlamentare.
“La tutela dei prodotti agroalimentari ‘made in Italy’ è una priorità assoluta che il Ministero persegue da tempo – dichiara Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole – anche attraverso una etichettatura sull’origine degli alimenti in grado di garantire al consumatore la massima trasparenza sulle materie prime utilizzate. Si tratta di provvedimenti nazionali che rafforzano il primario dell’Italia e che vedono il Ministero delle Politiche Agricole adoperarsi attivamente anche sul versante europeo. Tra i punti cardine che la Commissione europea pone nella strategia ‘Farm to Fork’, infatti, vi è anche l’estensione a nuovi prodotti di tale obbligo – prosegue L’Abbate – e la posizione italiana è stata favorevolmente espressa dai ministri Bellanova e Patuanelli in una nota congiunta già trasmessa a Bruxelles. L’Italia, inoltre, appoggia l’iniziativa dei cittadini europei “Eat original” che ha raccolto oltre 1 milione di firme in 7 Paesi e che ora dovrà essere esaminata dalla Commissione”.
Alla tutela dei consumatori, compresa l’etichettatura dei prodotti alimentari e la conformità alle relative norme commerciali e di qualità, è delegato l’ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) organo tecnico del Ministero delle Politiche Agricole che svolge attività di controllo. Per l’aspetto sanzionatorio, l’ICQRF, infatti, si adopera costantemente nella verifica dell’indicazione dell’origine riportata sui prodotti agroalimentari anche effettuando, a campione, controlli di rintracciabilità per accertarne la veridicità e contrastando, al tempo stesso, il fenomeno dell’Italian sounding, a tutela dei prodotti made in Italy, con particolare riferimento ai prodotti DOP e IGP e a quelli commercializzati sul web, dove sono stati attivati, nel solo 2020, ben 571 interventi a tutela delle produzioni italiane, con il 100% di successi.
Alessia Capeccioni