Il Comitato Gestione Agrotecnici, insediatosi nel mese di novembre 2018, tra i diversi obiettivi che si è posto, ha deciso di valutare come offrire ai previdenti una maggior rivalutazione di quello che sarà l’assegno previdenziale, oltre alla rivalutazione in base agli effettivi risultati conseguita scrivendo una pietra miliare nella previdenza, grazie alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 3859/2014 che ha riconosciuto alle gestioni virtuose e con i conti a posto nel lungo periodo, di rivalutare i denari dei previdenti in funzione degli effettivi risultati.
Infatti la Gestione dal 2013 si era battuta per riconoscere al montante contributivo dei previdenti, non il rendimento previsto ex legge (ovvero la media del PIL dei 5 anni precedenti la rivalutazione), ma di rivalutare i denari versati, in base agli effettivi risultati di gestione conseguiti anno per anno.
Infatti dopo la Sentenza 3859/2014 il Comitato ha ottenuto di riconoscere dal 2013 e seguenti di rivalutare in misura nettamente maggiore a quanto previsto per legge.
Come si vede la differenza percentuale nei rendimenti è davvero significativa, e l’esempio che segue ne mostra gli effetti “economici”. Si ipotizzano due professionisti che svolgono le medesime attività, impiegano lo stesso tempo, guadagnano le stesse somme ed ovviamente pagano le stesse aliquote previdenziali; alla data del 1 gennaio 2011 (ciò dal momento in cui gli agrotecnici hanno modificato le percentuali di rivalutazione) entrambi i due professionisti avevano un “montante” versato pari a 100.000,00 euro che, nei sei anni successivi, si è sviluppato come sotto riportato
L’opportunità di aumentare il contrib21uto integrativo detto anche di solidarietà oggi al 2% e di elevarlo al 4% come fatto anche da altre Casse di previdenza è finalizzato ad usufruire del principio che consente agli enti la facoltà di destinare parte delle nuove risorse all’incremento dei montanti individuali.
Il Comitato si avverrà del provvedimento noto come Legge Lo Presti (primo firmatario Antonino Lo Presti), che ha modificato l’articolo 8 del D. Lgs. 10 febbraio 1996, n. 103 mettendo a disposizione, nelle intenzioni del legislatore, uno strumento che consente alle Casse di adottare, in autonomia ma sempre sotto la vigilanza del governo, provvedimenti a favore di una maggiore adeguatezza dei trattamenti pensionistici delle nuove generazioni.
Considerando che anche il cliente o committente sia esso privato o pubblico debba partecipare in via solidale con il professionista alla propria previdenza, il Comitato Gestione separata Agrotecnici ha deliberato a luglio scorso di approfittare della cosiddetta “miniriforma Lo Presti, ovvero della legge n. 133 del 12 luglio 2011 che ha introdotto la facoltà per gli enti di previdenza di innalzare fino al 5% il contributo integrativo (a carico del cliente) e di destinare parte delle nuove risorse per migliorare gli importi delle future pensioni.
La Gestione ha prudentemente deliberato di incrementare l’aliquota per la determinazione del contributo integrativo dal 2% limitandola ad elevarla al 4%
Pur essendo i flussi in entrata ampiamente sufficienti alla copertura dei costi amministrativi, la Gestione ha deciso di destinare la differenza sia all’incremento del montante contributivo che alla creazione di una forma di assistenza a favore degli iscritti, ritenendo di fondamentale importanza investire ancora in tal senso per affrontare la vera sfida futura della previdenza “contributiva”: quella dell’adeguatezza delle prestazioni.
Dunque larga parte delle risorse derivanti dall’incremento del contributo integrativo andranno ad incrementare le rivalutazioni dei montanti individuali (ovvero 1,5 punti dei 2 aggiuntivi richiesti).
La Gestione intende altresì ampliare con lo 0,5% residuo i servizi destinati agli iscritti attraverso un confronto con broker e primarie compagnie assicurative per individuare le migliori tra le seguenti coperture:
1.sanitarie, con possibile copertura anche per i familiari;
2.assistenziali, sulla base di prodotti quali Long Term Care (LTC);
3.previdenziali integrative;
La volontà della Gestione Agrotecnici sarà non solo quella di capitalizzare il più possibile dalle nuove risorse ma di aumentare l’adeguatezza pensionistica.
E’ importante la possibilità di utilizzare una parte del contributo integrativo per aumentare il montante individuale. Con questa delibera il Comitato da attuazione all’art. 28 comma quarto del Regolamento della Gestione Ordinaria nella parte in cui stabilisce che delle eccedenza il comitato delibera in autonomia il da farsi nell’interesse dei previdenti.
Ora si attende il via libera da parte dei Ministeri vigilanti, avendo preventivato di far decorrere l’aumento dal 1/01/2020.
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Agr. Alessandro dott. Maraschi
Coordinatore Gestione separata Agrotecnici – Enpaia